In un Piazza San Pietro in festa per la canonizzazione di Giovanni Battista Scalabrini e Artemide Zatti, Papa Francesco torna a parlare di immigrazione e accoglienza.

“L’esclusione dei migranti è scandalosa”, “è criminale, li fa morire davanti a noi”, ha sostenuto il Pontefice davanti a circa 30mila fedeli. Il richiamo è alla figura di Scalabrini, che si è occupato tutta la vita dei migranti.

Basta divisioni

“Non aprire le porte” ai migranti significa mandarli “nei lager dove sono sfruttati e sono venduti come schiavi”, ha sottolineato il Papa. “La malattia e la fragilità comuni fanno cadere le barriere e superare ogni esclusione – ha aggiunto Bergoglio – Si tratta di un’immagine bella anche per noi: quando siamo onesti con noi stessi, ci ricordiamo di essere tutti ammalati nel cuore, di essere tutti peccatori, tutti bisognosi della misericordia del Padre. E allora smettiamo di dividerci in base ai meriti, ai ruoli che ricopriamo o a qualche altro aspetto esteriore della vita, e cadono i muri interiori, cadono i pregiudizi. Così, finalmente, ci riscopriamo fratelli”.

Francesco ha quindi sostenuto di avere “paura quando vedo comunità cristiane che dividono il mondo in buoni e cattivi, in santi e peccatori: così si finisce per sentirsi migliori degli altri e tenere fuori tanti che Dio vuole abbracciare. Per favore, includere sempre: nella Chiesa come nella società, ancora segnata da tante disuguaglianze ed emarginazioni. Includere tutti”.

Concilio Vaticano II

All’Angelus seguito alla messa, il Papa ha ricordato il Concilio Vaticano II e il fatto che allora come ora si respirava il pericolo di un conflitto nucleare: “A proposito dell’inizio del Concilio, 60 anni fa, non possiamo dimenticare il pericolo di guerra nucleare che proprio allora minacciava il mondo. Perché – ha chiesto – non imparare dalla storia? Anche in quel momento c’erano conflitti e grandi tensioni, ma si scelse la via pacifica”.