Il valore degli anziani e il rimodellamento delle relazioni tra le generazioni sono al centro della catechesi di Papa Francesco, che questa mattina si è presentato in piazza San Pietro per l’udienza generale ma non è sceso per il consueto saluto ai fedeli a causa del dolore persistente al ginocchio. “Vorrei scusarmi perché oggi per salutarvi non posso venire da voi per via del ginocchio malato – ha detto a termine dell’udienza – Dovrete venire voi da me, ma vi ricevo col cuore in mano”.

Rimodellare i rapporti tra generazioni

La catechesi, ancora una volta incentrata sulla vecchiaia, ha visto protagonista il personaggio biblico di Giuditta, che ha dato lo spunto per parlare degli anziani e del momento del pensionamento. “La prospettiva della pensione – spiega il Pontefice – coincide per molti con quella di un meritato e desiderato riposo da attività impegnative e faticose. Ma accade anche che la fine del lavoro rappresenti una fonte di preoccupazione e sia atteso con qualche trepidazione: ‘che farò adesso che la mia vita si svuoterà di ciò che l’ha riempita per tanto tempo?’”.

Ciò perché, ricorda il Papa, “il lavoro quotidiano significa anche un insieme di relazioni, la soddisfazione di guadagnarsi da vivere, l’esperienza di avere un ruolo, una meritata considerazione, un tempo pieno che va al di là del semplice orario di lavoro”.

Queste relazioni sono sostituite con “l’impegno, gioioso e faticoso, di accudire i nipoti”. Tuttavia, “sappiamo che oggi di figli ne nascono sempre meno, e i genitori sono spesso più distanti, più soggetti a spostamenti, con situazioni di lavoro e di abitazione non favorevoli – dice ancora Bergoglio – A volte sono anche più restii nell’affidare ai nonni spazi di educazione, concedendo solo quelli strettamente legati al bisogno di assistenza. Ci sono nuove esigenze, anche nell’ambito delle relazioni educative e parentali, che ci chiedono di rimodellare la tradizionale alleanza fra le generazioni”.

Centrale per lo sviluppo armonico della società, come ha ricordato più volte il Papa, è la relazione tra nonni e nipoti, che crescono dal reciproco scambio. “Per i nonni, una parte importante della loro vocazione è sostenere i figli nell’educazione dei bambini. I piccoli imparano la forza della tenerezza e il rispetto per la fragilità: lezioni insostituibili, che con i nonni sono più facili da impartire e da ricevere. I nonni, da parte loro, imparano che la tenerezza e la fragilità non sono solo segni del declino: per i giovani, sono passaggi che rendono umano il futuro”.

Vecchiaia come ricchezza da valorizzare

La vecchiaia non è momento di scarto ma di ricchezza, da saper valorizzare. “La vita delle nostre comunità deve saper godere dei talenti e dei carismi di tanti anziani che per l’anagrafe sono già in pensione, ma che sono una ricchezza da valorizzare. Questo richiede, da parte degli anziani stessi, un’attenzione creativa e nuova, una disponibilità generosa”, ricorda Francesco. “Le precedenti abilità della vita attiva perdono la loro parte di costrizione e diventano risorse di donazione: insegnare, consigliare, costruire, curare, ascoltare – dice il Papa – Preferibilmente a favore dei più svantaggiati, che non possono permettersi alcun apprendimento o che sono abbandonati alla loro solitudine”.

Ucraina: affidiamo a Maria il desiderio di pace

Papa Francesco, durante i saluti in lingua portoghese, ha rivolto un nuovo appello per la pace. “Il mio pensiero si rivolge a quanti in questi giorni si incamminano verso il Santuario di Fatima – ha detto il Pontefice – portando alla Madonna le gioie e le preoccupazioni dei loro cuori. Insieme a questi nostri fratelli, anche noi affidiamo l’ardente desiderio di pace nel mondo alla Vergine Maria, che tutti avvolge con il suo sguardo materno”, ha concluso Francesco.

Garantire libertà allo Sri Lanka

Anche allo Sri Lanka il Papa rivolge “un pensiero speciale”. In particolare pensa “ai giovani che negli ultimi tempi hanno fatto sentire il loro grido di fronte alle sfide e ai problemi sociali ed economici del paese”. “Mi unisco – ha concluso Bergoglio – alle autorità religiose nell’esortare tutte le parti in causa a mantenere un atteggiamento pacifico senza cedere alla violenza. Faccio appello a tutti quelli che hanno responsabilità perché ascoltino le aspirazioni della gente garantendo rispetto dei diritti umani e delle libertà civili”.