È sotto controllo il terribile incendio che ha devastato l’isola di Pantelleria. Nella notte, l’azione coordinata dei Vigili del Fuoco e dei canadair è riuscita a sedare parte delle fiamme che hanno fatto fuggire gran parte dei residenti dell’isola, turisti compresi.

Le fiamme

L’incendio che ha colpito ieri la nota isola del trapanese è di vaste proporzioni, si parla di circa trenta ettari di bosco. Le fiamme, che si sono propagate velocemente a causa del vento e delle alte temperature registrate nella giornata di ieri, hanno richiesto l’intervento della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. I soccorsi hanno lavorato per tutta la notte per contenere la propagazione del fuoco, riuscendo nell’intento solo dopo diverse ore di intervento. Il sindaco Vincenzo Campo ha dichiarato che “Dopo la grande paura di ieri sera e una notte trascorsa al lavoro a Pantelleria si va verso la normalità: due Canadair sono già al lavoro per spegnere gli ultimi focolai in una zona dopo è difficile operare da terra. Il vento è calato e anche le fiamme, il peggio sembra passato”.

Non è ancora chiaro se la natura dell’incendio sia dolosa, colposa o accidentale, tuttavia la Procura di Marsala ha aperto un’inchiesta che si speri riesca a far luce sulla vicenda. Già in mattinata i magistrati stanno acquisendo i dati fotogrammetrici e i reperti tecnici al fine di capire la dinamica che ha fatto scaturire le fiamme, le quali sembrano essere state innescate a partire da due roghi a distanza di mezzo chilometro l’uno dall’altro.

L’incendio ha provocato diversi danni alla vegetazione e di riflesso su alcune abitazioni, comprese quelle di alcuni personaggi noti come lo stilista Giorgio Armani e l’ex calciatore Marco Tardelli. Gran parte della popolazione residente nell’area è stata evacuata, compresi alcuni turisti che hanno trovato rifugio in residenze fornite appositamente dal Comune o su imbarcazioni di soccorso della Capitaneria di Porto.

Il problema degli incendi

La questione incendi sta colpendo tutto il continente europeo e l’Italia non fa eccezione. I danni all’ambiente e al tessuto economico del paese, nel quale, ricordiamo, il turismo rappresenta circa un tredicesimo del prodotto interno lordo, sono ingenti. Per ristabilire l’equilibrio naturale delle aree colpite sembra che ci vorranno, secondo un’analisi condotta dal centro studi della Coldiretti, circa quindici anni.

Dallo stesso studio risulta inoltre che circa il sessanta per cento degli incendi registrati sul suolo nazionale siano di natura dolosa, spesso per moventi di tipo economico legati alle attività illecite condotte dalla criminalità organizzata. Il restante quartante percento si dividerebbe tra roghi di natura colposa e accidentale, favoriti, come è noto, dalle inedite condizioni climatiche e meteorologiche che si sono registrate durante questa estate.