In un mondo dove il progresso tecnologico sembra procedere a ritmi evolutivi elevatissimi, sempre più imprenditori si stanno adoperando per cercare di coniugare le due dimensioni, apparentemente antitetiche, dell’analogico e del digitale, e il settore dell’industria musicale non fa eccezione. Oggi parliamo dell’interessante caso rappresentato da i-Disc, dispositivo ideato da Alex Petroni, volto noto del marketing e del music business italiano, e che rappresenta un valido tentativo di costruire un ponte tra l’ormai sorpassato Compact-Disc e la dimensione dello streaming e dei social network.

Cos’è l’i-Disc?

L’i-Disc, prototipo non ancora commercializzato, si presenta con una confezione della grandezza di un vecchio quarantacinque giri, al cui interno si può trovare un booklet informativo illustrato e due ulteriori prodotti: un codice QR e un dispositivo di memoria solida simil circolare dal funzionamento del tutto simile ad una periferica Usb.

Il codice QR, una volta inquadrato con un qualsiasi smartphone, permette all’utente di accedere ad un’app dedicata (i-fan), nel quale è possibile creare un profilo personale in cui si può ascoltare (in alta qualità, differentemente da quanto accade su piattaforme di streaming musicale tradizionale come Spotify), acquistare nuovi file, catalogare la propria discoteca virtuale e accedere a tutte le informazioni utili limitatamente all’artista che si sta ascoltando.

La periferica Usb invece, dall’aspetto che ricorda quello di un dischetto (inseribile manualmente in qualsiasi supporto hardware compatibile), contiene i files audio dell’album acquistato, oltre a tutte informazioni supplementari e dati per rendere l’esperienza di ascolto maggiormente coinvolgente.

Tuttavia, la novità rappresentata dall’i-Disc sta nel fatto che, soprattutto tramite l’app dedicata, l’utente sarà in grado di avvicinarsi maggiormente all’artista che sta ascoltando, potendo accedere a tutta una serie di contenuti inediti e dedicati. Tra questi, ad esempio, sarà possibile essere aggiornati (ed acquistare) i biglietti delle prossime date, vedere il booklet (al cui interno sarà possibile consultare i credits e i testi) e connettersi direttamente alle piattaforme social inerenti gli artisti che si vuole ascoltare.

Per dirla con le parole del suo creatore Alex Petroni, l’i-Disc è un “progetto romantico, ma anche molto concreto”, grazie al quale sarà possibile ascoltare “una qualità migliore dei file audio in generale“, andandosi a inserire in una porzione di mercato emergente, quella dei collezionisti. In effetti è vero che gli ultimi anni hanno visto, ad esempio, un’ascesa delle vendite dei vinili rispetto a quella dei CD, e questo ha un motivo ben preciso.

Infatti, nonostante passi il messaggio che la fruizione sia ormai destinata ad essere del tutto digitale, a sfavore dell’analogico, sembra che una buona porzione di consumatori nutrano comunque il desiderio di possedere fisicamente gli oggetti digitali di cui vorrebbero fruire. Si prenda, ad esempio, l’esplosione del caso, in tutt’altro settore, dei cosiddetti Non Fungible Tokens (NFT). Da qui il termine “phygital”, neologismo creato appositamente per definire questa dimensione ibrida dei prodotti, a metà tra i due mondi.