L’hanno chiamata “la buona scuola” la riforma promossa nel 2015 dal governo Renzi che, tra le altre cose, propone l’alternanza-scuola lavoro. Peccato che il progetto spesso si trasformi da opportunità in tragedia.

L’ultimo caso riguarda un diciottenne, morto nel tardo pomeriggio di ieri, 16 settembre, all’interno della Bc Service, un’azienda specializzata nella piegatura dei metalli che opera in via Volta, a Noventa di Piave (Venezia). Pare che il ragazzo, Giuliano de Seta, si trovasse da solo nei pressi di un macchinario, quando una pesante lastra di ferro è scivolata da un cavalletto e l’ha preso in pieno agli arti inferiori. I colleghi dello stabilimento sono accorsi subito, capendo che l’infortunio era gravissimo.

Nei minuti concitati che sono seguiti, l’ambulanza con i medici del Suem hanno tentato il soccorso, facendo di tutto di stabilizzare il giovane, per trasportarlo all’ospedale. Ma è stato inutile, il ragazzo è spirato poco dopo.

Una tragedia che si aggiunge a una sequenza impietosa di altre tragedie simili avvenute nel 2022. Sono troppi, infatti, i giovani morti mentre erano impegnati in progetti di alternanza scuola-lavoro.

Il ministro Bianchi: “Morte inaccettabile”

“Ho appreso con dolore della tragedia di Portugruaro. Una morte inaccettabile che ha colpito tutta la comunità scolastica. Insieme a tutta la scuola italiana sono vicino alla famiglia. Lo dichiara il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Appresa la notizia, il ministro ha chiamato la dirigente scolastica dell’istituto frequentato dal giovane e si è messo in contatto con la famiglia per esprimere la sua vicinanza.

Il 18enne, residente a Ceggia (Venezia) frequentava la quinta in un istituto tecnico di Portogruaro. Come per tanti suoi coetanei, l’ingresso in azienda con un progetto di alternanza scuola-lavoro era un passaggio chiave per fare esperienze lavorative.

Mancanza di tutela e sicurezza

“Quello di oggi non è un caso isolato – dichiara Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione Degli Studenti – è l’ennesima morte di un ragazzo dovuta alle mancate tutele di sicurezza, alla precarietà e ad un rapporto tra istruzione e lavoro malato, che in maniera strutturale e continua sottotutela, sfrutta e uccide”.

Gli fa eco la Rete degli Studenti Medi: “Chiedevamo di abolire i Pcto e riformare il rapporto tra scuola e lavoro, costruendo tirocini in luoghi di lavoro sicuri. Nulla è stato fatto e oggi ci troviamo di nuovo di fronte ad un terribile incidente. Si deve agire subito, non è scuola un luogo che può far morire i nostri coetanei. Il ministero convochi d’urgenza un tavolo con i sindacati studenteschi”.

Terza morte nel 2022

Solo nel 2022, si tratta del terzo ragazzo morto durante un progetto di alternanza scuola-lavoro. Lorenzo Parelli morì a 18 anni in un incidente avvenuto lo scorso 21 gennaio in un’azienda di Lauzacco, in provincia di Udine. Il ragazzo stava partecipando a un progetto di alternanza scuola-lavoro in un’azienda meccanica. Mentre erano in corso dei lavori di carpenteria metallica nell’azienda, una putrella cadde addosso al 18enne e lo uccise. Lorenzo frequentava il quarto anno nel settore della meccanica industriale al Centro di formazione professionale dell’Istituto salesiano Bearzi di Udine.

A febbraio 2002 nelle Marche, a Fermano, ci fu un altro incidente terribile. Qui morì un ragazzo appena 16enne, Giuseppe Lenoci. Il ragazzo era a bordo del furgone della ditta di termoidraulica in cui stava svolgendo lo stage. Doveva andare con un collega a sostituire una caldaia. Ma il furgone sbandò, usci di strada e Giuseppe Lemoci rimase ucciso all’istante.