Un attentato, probabilmente di matrice jihadista, ha colpito ieri sera intorno alle 21 la comunità di suore comboniane di Chipene, in Mozambico. Suor Maria De Coppi, 83 anni, è rimasta uccisa da un proiettile che l’ha colpita alla testa nel tentativo di raggiungere il dormitorio dove si trovavano le poche studentesse rimaste. Salvi due sacerdoti della diocesi di Pordenone e le altre suore della comunità, che ora sono in fuga verso Nacala.
Sessant’anni al servizio della comunità mozambicana
La conferma della morte di Suor Maria De Coppi è arrivata qualche ora fa dal Centro missionario della diocesi di Concordia-Pordenone e dalla Segreteria Generale delle suore comboniane. Originaria di Vittorio Veneto, Suor Maria era in Mozambico dal lontano 1963, quando il paese era ancora una colonia portoghese. Gli anni di servizio nelle varie missioni della provincia di Nampula le avevano fatto ottenere la cittadinanza mozambicana.
Parole di vicinanza e di cordoglio per i famigliari della missionaria italiana e per la comunità comboniana giungono dal mondo della politica. Il Sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova ha elogiato il lavoro costante dei religiosi in località disagiate e problematiche: “I missionari italiani nel mondo, religiosi e laici, resistono e restano dove tutto si ritira e diventano presidi di tolleranza e nonviolenza, come nel caso di Suor Maria. La sua preziosa e silenziosa opera ultra decennale merita gratitudine e riconoscenza da parte del Paese”. Anche Luca Zaia, presidente del Veneto, ha voluto ricordare la missione di Suor Maria, sempre al servizio dei più bisognosi: “La meravigliosa vita di bontà e altruismo di suor Maria è finita con un terribile orrore, il che rende la sua figura ancora più grande, indimenticabile”.
Le dinamiche dell’attacco
Tutte le opere parrocchiali, il dormitorio e l’aula di informatica appartenenti alla comunità religiosa di Chipene, che accoglie sfollati in fuga dai gruppi terroristici islamisti, sono state date alle fiamme dagli attentatori. Attualmente si sta cercando di fare chiarezza sulle dinamiche dell’attacco e sui diretti responsabili. Si parla di un attentato di stampo islamista, ipotesi avallata anche da mons. Inacio Saure, arcivescovo di Nampula, che ha confermato la presenza in questi province di gruppi che sempre più di frequente decidono di abbracciare la causa jihadista dello Stato Islamico. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che i ribelli armati si fossero già avvicinati alla missione 24 ore fa. Successivamente avrebbero superato il fiume Lurio, confine naturale con la provincia di Cabo Delgado in cui da mesi si scontrano gruppi ribelli, assaltando di notte la comunità e dandola alle fiamme.
Salvi i due sacerdoti della diocesi di Pordenone
Il Centro missionario della diocesi di Concordi-Pordenone ha comunicato inoltre che don Loris Vignandel e don Lorenzo Barro, due sacerdoti missionari di cui non si aveva notizie da ieri sera, sono stati tratti in salvo. Don Loris Vignandel era stato parroco di Chions, mentre don Lorenzo Barro, già parroco di Aviano, prima rettore del seminario, è ricopre attualmente la carica di vicario generale di Chipene. “I missionari italiani nel mondo, religiosi e laici, resistono e restano dove tutto si ritira e diventano presidi di tolleranza e nonviolenza, come nel caso di Suor Maria. La sua preziosa e silenziosa opera ultra decennale merita gratitudine e riconoscenza da parte del Paese”