La Roma di Mourinho stacca il pass per Tirana battendo per 1-0 il Leicester City. I giallorossi disputeranno la finale della prima edizione della UEFA Conference League, dove ad attenderli ci saranno gli olandesi del Feyernoord. La Conference League è una competizione che nasce accompagnata da molto scetticismo. Si gioca di giovedì, come l’Europa League, in località anche abbastanza scomode da raggiungere, e come qualsiasi altra competizione extra, toglie energie al campionato.

Una “coppa minore” per risollevare le italiane in Europa

Se un torneo non è abbastanza suggestivo, in termini mediatici e soprattutto economici, finisce per essere snobbato perché considerato solo una zavorra per la squadra che ad inizio stagione ha l’ambizione di raggiungere altri tipi di risultati, più remunerativi magari. La Conference League è anche un torneo poco prestigioso e la prova sta nel fatto che gli stessi giornali sportivi ne parlano poco. Ad oggi, però, è l’unica speranza che permette al calcio italiano di rimanere a galla in Europa ed avere ancora un po’ di voce in capitolo, dopo dodici anni dall’ultimo trofeo europeo conquistato da un’italiana e dopo due anni dall’ultima finale disputata. Perché alla fine dell’anno, contano i risultati, il ranking e ancora di più i trofei che si mettono in bacheca. E per salvare una stagione, chiunque si accontenterebbe anche di una “coppa minore”.

Mourinho, re delle coppe

È pur sempre una coppa europea, e questo Josè Mourinho lo sa. Lui è l’ultimo che ne ha fatta vincere una ad una squadra italiana, l’Inter del triplete. E conosce molto bene anche la storia della società e della squadra che ora allena, dove una finale europea manca da 31 anni e un trofeo da più di un decennio. La Roma aveva sicuramente altri obiettivi da raggiungere, come la qualificazione in Champions League che manca da tre stagioni. Ma l’allenatore dei giallorossi ha sempre messo in chiaro che gli impegni, anche europei, vanno rispettati. Non esistono per lui coppe di serie b, soprattutto quando può aggiungerne una nuova nella sua bacheca personale. E l’importanza di questo traguardo raggiunto con il suo nuovo club sta tutta nelle lacrime al fischio finale.