Il critico letterario e intellettuale italiano di fama internazionale Alberto Asor Rosa è scomparso all’età di 89 anni dopo un breve ricovero alla clinica Villa Margherita, a Roma. Docente, politico e promotore della cultura e della letteratura italiana, la sua scomparsa rappresenta una perdita incommensurabile per il mondo culturale del nostro paese.
La scomparsa
La figlia di Alberto Asor Rosa, Angela, ha confermato che il critico letterario, storico della letteratura e saggista italiano era ricoverato da dieci giorni alla clinica Villa Margherita a Roma al momento della sua scomparsa, avvenuta a causa di un arresto cardiaco.
La donna ha spiegato che negli ultimi due anni il padre aveva avuto problemi di salute, anche se sembrava che stesse meglio e dovesse uscire dall’ospedale il venerdì successivo. Ha inoltre dichiarato di voler organizzare un evento commemorativo all’Università La Sapienza di Roma, dove il padre ha lavorato per più di mezzo secolo come docente, ma di essere ancora stordita per la perdita.
Durante la sua carriera, Alberto Asor Rosa è stato una figura di spicco nel panorama culturale e politico italiano. Laureatosi con Natalino Sapegno e Giuseppe Ungaretti, ha discusso una tesi su Vasco Pratolini che poi è stata pubblicata come libro. Le esperienze con tali luminari della cultura italiana hanno lasciato un profondo impatto dal punto di vista critco/filosofico sull’autore, che infatti ha sempre considerato il rapporto tra intellettuali e potere un tema centrale della sua vita.
Oltre alla sua attività strettamente accademica, Asor Rosa è stato anche uno scrittore di successo, con numerosi libri al suo attivo (tra cui due famigerate “Storie della Letteratura Italiana”), alcuni dei quali hanno avuto un’ampia diffusione e hanno contribuito a farlo conoscere a un pubblico ampio e diversificato. Inoltre, ha collaborato con il quotidiano “La Repubblica” scrivendo interventi su temi civili, politici e ambientali.