È stata resa nota la notizia che un missile balistico di provenienza ancora da accertare sarebbe stato rinvenuto oggi nel nord della Moldavia, in una zona di campagna disabitata nei pressi del confine con l’Ucraina. La scoperta preannuncia un nuovo rimbalzo di responsabilità simile a quello avvenuto poche settimane fa per il siluro precipitato in territorio polacco.

Accertamenti in corso

Secondo quanto riferito dalle agenzie Ria Novosti e Reuters, oltre che dal portale di informazione moldavo Prima Sursa, sembrerebbe che le guardie di frontiera e la polizia moldava abbiano rinvenuto i reperti (si tratterebbe di frammenti) nel nord del Paese, e più specificatamente nei pressi della città di Briceni.

Nonostante la portata dell’ordigno, le cui specificità non sono state ancora rese note dagli organi di informazione, lo stesso non avrebbe procurato vittime, essendo caduto in un’area disabitata.

Le stesse fonti hanno fatto sapere che al momento l’area di rinvenimento dei reperti sono state sottoposte a isolamento e che sul posto sono attesi i servizi di intelligence moldavi e funzionari del ministero degli Interni, compresa una squadra di ingegneri del genio militare nazionale.

Sebbene, come detto in precedenza, non si è attualmente a conoscenza della natura dell’ordigno o della sua provenienza, dalle immagini diffuse alla stampa c’è una considerevole probabilità che il missile facesse parte di una partita appartenente al sistema di difesa aerea ucraino.

Quale che sia l’esito delle indagini, il rinvenimento costituisce un secondo episodio critico dopo l’episodio che poche settimane fa aveva coinvolto la Polonia. Infatti, un qualsiasi ordigno bellico russo, qualora finisse all’interno di un territorio NATO, sarebbe da considerarsi alla stregua di un attacco diretto all’istituzione sovranazionale.