Il Movimento 5 Stelle perde la presidenza della Commissione Esteri ed è sempre più nell’occhio del ciclone. Vito Petrocelli è l’artefice dell’ennesima crisi interna dei grillini, accusato da molti di essere filo-putiniano e non allineato alla visione del partito che rappresenta. Dopo settimane passate a convincerlo ad abbandonare la carica di Presidente, ci hanno pensato i membri della Commissione a trovare una via di uscita, dimettendosi. Inevitabilmente, quindi, è stata indetta una nuova votazione che ha favorito la senatrice di Forza Italia Stefania Craxi. I voti che hanno conferito al partito di Berlusconi la presidenza della terza commissione di Palazzo Madama sono stati 12; 9 voti sono andati a Ettore Licheri (M5s) e un membro si è astenuto.

Convocato d’urgenza il Consiglio nazionale del M5S

Inutile dire che Giuseppe Conte non ha preso bene la sostituzione di Vito Petrocelli, soprattutto perché sperava che la guida rimasse ai pentastellati. Invece Forza Italia è riuscita a strappare la direzione della Commissione approfittando di un Movimento completamente allo sbaraglio, lacerato dalle diatribe interne e dai malumori che aleggiano nei rapporti tra Di Maio e Conte. La perdita del vertice della Commissione Esteri ha scatenato l’ira dell’ex premier Conte che ha convocato d’urgenza il Consiglio nazionale del Movimento. Il leader del partito ha puntato il dito contro quegli alleati che compongono la “nuova” maggioranza, che spazia da Fratelli d’Italia a Italia Viva, accusandoli di aver violato patti e regole. Nelle dichiarazioni post Consiglio ha passato la palla al premier Draghi al quale, secondo Conte, spetta il compito di tenere compatta la maggioranza.

Caccia al colpevole (ma non in casa propria)

Questa debacle è solo l’ennesimo segnale di un partito politico spezzato, che non ha un’idea politica né un progetto da portare avanti, ma si interessa solamente di tenere salda la propria poltrona. Il Sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano, commenta la sconfitta ammettendo che serve un chiarimento all’interno della maggioranza di governo dopo l’elezione di Stefania Craxi. “E’ stato uno sgarbo per la maggioranza parlamentare  – continua Di Stefano – e fa bene Giuseppe Conte a non prenderla bene, spero che abbia le armi per ristabilirla in Parlamento, perché è un nostro (del M5s) diritto e credo che sia un problema da risolvere”.

Ancora una volta, quindi, il Movimento 5 Stelle mette la testa sotto la sabbia facendo credere che questa sconfitta sia colpa di una maggioranza di governo che non regge più, non dello scontro interno tra i “contiani” e “dimaiani”. Il Pd, che ha sostenuto la candidatura di Licheri, addirittura attribuisce la sconfitta a un ipotetico colpo di mano della destra. La questione, però, è molto semplice ed esula da ipotetici complotti del centrodestra: questo avvenimento non è nient’altro che il risultato di un Movimento ormai privo di una regia politica che si avvia al declino.