Le dichiarazioni del neo presidente della Camera Lorenzo Fontana circa la reale efficacia delle sanzioni alla Russia non sono andare giù all’Unione Europea, che ha colto la prima occasione utile per mettere a tacere possibili polemiche.

Ci sono molti studi e molti dati che dimostrano che le sanzioni decise dall’Ue contro la Russia per la guerra in Ucraina “funzionano nel breve termine e anche nel lungo termine, minando la capacità dell’economia russa”, ha affermato la vice portavoce capo della Commissione europea Dana Spinant, rispondendo, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, in merito a dichiarazioni rilasciate ieri sull’utilità delle sanzioni decise dall’Ue nei confronti della Russia. Il riferimento a Fontana è chiaro benché il suo nome non sia stato citato espressamente nella domanda.

Le parole di Fontana

In merito alle sanzioni alla Russia “l’Europa ha fatto bene ma dobbiamo tenere conto del fatto che affrontiamo un Paese che è molto più abituato di noi a soffrire dal punto di vista economico e bisogna stare attenti perché con le controsanzioni della Russia noi potremo cedere prima di loro”, ha detto ieri Fontana. Insomma “attenzione alle sanzioni perché se diventano un boomerang noi avremo grosse difficoltà”.

Putin introduce la legge marziale

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto in base al quale la legge marziale viene introdotta nelle quattro regioni ucraine che la Russia ha annesso illegalmente: quelle di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e di Kherson.

Nel suo intervento al Consiglio di sicurezza russo, Putin ha inoltre emesso un decreto che limita i movimenti dentro e fuori otto regioni confinanti con l’Ucraina. Le misure si applicano alle regioni meridionali di Krasnodar, Belgorod, Bryansk, Voronezh, Kursk e Rostov e ai territori di Crimea e Sebastopoli, che la Russia ha annesso nel 2014.