Oggi cade l’Earth Overshoot Day, ovvero il giorno in cui la Terra ha esaurito ufficialmente le proprie risorse annuali. A partire da domani cominceremo ad utilizzare quelle del 2023.

Overshoot day

Secondo quanto calcolato dall’organizzazione internazionale di contabilità ambientale Gfn, acronimo che sta per Global footprint network, la popolazione mondiale sta consumando risorse alimentari ed energetiche pari a 1,75 pianeti per anno. Secondo le rilevazioni, la cifra è destinata a incrementare a due pianeti entro la fine del decennio qualora il ritmo di crescita della domanda aumenti o resti invariato.

L’anno scorso la data era coincisa con il 29 luglio, un giorno prima rispetto a quest’anno. Rispetto al 2020, anno di grande limitazione dei consumi a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, la data era coincisa con il 24 agosto. Pertanto è facile notare come in soli due annualità si sia tornati ad un ritmo di consumo esagerato, erodendo di fatto il vantaggio acquisito durante i lockdown.

Le soluzioni proposte dal Gfn per ridurre l’utilizzo eccessivo delle risorse del pianeta sono semplici e, oltre che dall’analisi statistica, sono guidate dal buon senso. Ad esempio, ridurre gli sprechi alimentari globali ritarderebbe l’Overshoot Day di tredici giorni, mentre l’utilizzo di infrastrutture per la mobilità sostenibile e di energia alternativa lo rallenterebbe, rispettivamente, di nove e dieci giorni.

In Italia

Se l’Overshoot Day per la Terra cade a fine luglio, i paesi ricchi hanno visto la data scattare già da alcuni mesi, Italia compresa, dove il giorno è coinciso con il 15 maggio scorso. Questo avviene per il fatto che i paesi abbienti, nonostante abbiano un minor numero di cittadini, richiedono un maggior numero di risorse per veder soddisfatti i propri bisogni rispetto ai paesi poveri.

Nel nostro paese è stato calcolato che il consumo energetico e di risorse alimentari è tale da necessitare di poco più di cinque “Italie” per vederne soddisfatta la propria domanda interna. Da questo punto di vista siamo secondi solo al Giappone, dove il moltiplicatore è intorno all’otto.