La maggioranza di centrodestra ha, come prima mossa riguardo il sistema fiscale italiano, proposto che l’attuale limitazione all’utilizzo del contante sia alzata a diecimila euro. L’idea, portata avanti in modo particolare dalla Lega, ha trovato segnali di approvazione da altri componenti della coalizione di governo, Fratelli d’Italia in testa.
La proposta
Dalle fila della coalizione che è uscita vincitrice dalle ultime elezioni politiche traspare soddisfazione per la proposta della Lega di alzare il tetto al contante. Nell’ottica del partito, un innalzamento alle possibilità di acquisto con denaro materiale rientra in una visione liberista dell’economia, attenta a garantire un grado di indipendenza finanziaria significativamente maggiore al cittadino.
Il Segretario della Lega Matteo Salvini l’ha definita, in un post sui social, “una proposta di buonsenso, in linea col programma del centrodestra e con altri Paesi europei: meno burocrazia, più libertà”, mentre il senatore di FdI Giovanbattista Fazzolari ha sottolineato come una tale idea sia “da sempre nel programma di Fratelli d’Italia e del centrodestra. La realizzeremo già nella prima legge di bilancio”.
Immediate le critiche da parte dell’opposizione, che per voce del responsabile economico del Partito Democratico Antonio Misiani ha affermato che quella presentata dalla Lega “è una proposta che non condividiamo in alcun modo, è in totale controtendenza con quanto deciso in questi anni in Italia e in gran parte dei Paesi europei per ridurre progressivamente l’uso del contante e spingere la tracciabilità dei pagamenti e la lotta all’economia sommersa”
Simili anche le argomentazioni contrarie del capo politico del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che ha dichiarato: “uno studio di Bankitalia certifica che alzare il tetto del contante aiuta l’evasione fiscale. Ci opporremo fortemente a questa misura. Non vogliamo favorire malaffare e corruzione. Noi ci preoccupiamo invece di aiutare le imprese, i lavoratori e le famiglie che non sanno come pagare la prossima bolletta”.
Meno articolato il giudizio espresso dal leader del Terzo Polo (Azione + Italia Viva) Carlo Calenda, che ha definito la proposta “una stupidaggine in un Paese che ha la nostra evasione fiscale”.
Alle accuse di impraticabilità della misura perché ritenuta utile a stimolare meccanismi psicologici funzionali all’evasione, ha risposto lo stesso Fazzolari, che ha dichiarato che l’intervento di estensione alla possibilità di spesa contante “non ha alcun collegamento con la lotta all’evasione, c’è una tregua fiscale come previsto nel programma, chi ha pagato le tasse nei tempi e nei modi pagherà sempre meno di chi non lo ha fatto, e chi rischia di chiudere la propria attività avrà la possibilità di mettersi in regola col fisco. Distingueremo oggettivamente le situazioni di difficoltà da chi invece sta provando a fare il furbo”.