Il 2022 è il sesto anno più caldo di sempre, secondo gli esperti. I dati del National Centers for Environmental Information hanno segnalato un aspetto preoccupante: la temperatura sulla superficie (anche  quella relativa agli oceani) risultata essere superiore di 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.

Nei primi sei mesi dell’anno sono state segnalate temperature superiori alla media su gran parte del pianeta, con valori più alti del solito negli oceani Pacifico e Nord Atlantico. Per ciò che riguarda la superficie terrestre, il caldo record con temperature sopra la media è stato localizzato anche in alcune aree di Asia, Africa e Nord America.

Specialmente in Oceania ed Europa è stato registrato il settimo semestre più caldo dal 1880. Questo record è dovuto alle temperature bollenti di giugno segnalate in SvizzeraAustriaSpagnaFrancia Italia.

Coldiretti lancia l’allarme

Coldiretti ha riportato i dati allarmanti diffusi dall’istituto di ricerca, soprattutto a fronte della situazione che l’Italia sta vivendo a causa della forte siccità che ha colpito il Paese e che sta disintegrando le colture stagionali. Nel nostro Paese, infatti, la situazione è preoccupante da maggio.

Il caldo record, in previsione anche per i prossimi giorni, sta rovinando la normale crescita di frutta e verdura nei campi, causando ingenti perdite con conseguenti aumenti dei prezzi delle materie prime. Da nord a sud si stima che sta bruciando fino al il 70% delle coltivazioni. Tra gli incendi e la siccità che già da tempo sta mettendo in ginocchio il settore agricolo (sulla base della media annua, le precipitazioni sono pressoché dimezzate), Coldiretti ha calcolato danni per almeno 3 miliardi di euro.

I dati sulla produzione inquadrano meglio la portata del problema: -45% mais e foraggi, -20% latte, -30% frumento, -30% riso, -15% frutta e -20% cozze e vongole, uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po.

L’Europa stretta sotto la morsa degli incendi

A risentire dell’arrivo del nuovo anticiclone africano non è solo l’Italia ma l’Europa intera. Spagna, Portogallo, Grecia e Francia stanno facendo i conti con incendi devastanti. In questi Paesi ettari interi di boschi e campagne stanno andando a fuoco e il caldo record registrato negli ultimi giorni aggrava ancora di più la situazione.

In Spagna un vigile del fuoco ha perso la vita mentre era impegnato nello spegnimento di un rogo. Nella stessa zona è rimasto vittima dell’incendio anche un allevatore di pecore, mentre migliaia di cittadini hanno dovuto abbandonare le loro case. In Francia la regione della Gironda è la più colpita. I vigili del fuoco sono impegnati da quasi una settimana a spegnere incendi boschivi che hanno divorato quasi 11 mila ettari e che hanno costretto oltre 16 mila persone, fra residenti e turisti, all’evacuazione.

In Portogallo in quasi tutto il Paese vige lo stato d’allerta alto per gli incendi, anche se le temperature stanno lievemente scendendo dopo aver raggiunto picchi di  47 gradi centigradi, un record per il mese di luglio. Nel frattempo soprattutto in Gran Bretagna si attendono picchi di caldo da record, che sfiorano addirittura i 41°. Londra e Parigi si preparano a diventare le due capitali più calde, anche più del deserto del Sahara.