Un comunicato stampa da parte dell’esercito danese ha avvertito che sta uscendo gas dal Nord Stream che sta agitando aree marine di area compresa fino a un chilometro di diametro. Attualmente l’area colpita è interdetta per motivi di sicurezza al traffico sia navale che aereo.
Il gas fuoriesce
Il gasdotto Nord Stream, lo fa sapere il governo danese, ha riportato danni giudicati irreversibili alle sue componenti strutturali a causa di quelle che, a detta degli istituti sismografici danese e svedese, risultano essere vere e proprie esplosioni sottomarine.
Oltre al danno alle componenti del gasdotto, che, ricordiamo, è responsabile diretto di circa l’80% delle forniture di gas in Europa, con il passare delle ore si sta configurando un vero e proprio disastro ambientale potenziale. Infatti, il gas fuoriuscito dal Nord Stream, sta attualmente facendo ribollire la superficie del Mar Baltico, interessando un’area stimata pari ad una circonferenza di raggio un chilometro circa, attualmente interdetta.
Data l’attuale situazione internazionale e l’importanza strategica dell’infrastruttura, il tempismo con cui si è verificato il danno ha fatto immediatamente pensare ad un attentato. Al momento, esperti sommozzatori della marina danese, insieme ad un team di ingegneri, stanno cercando di chiarire quale sia stata la reale causa del disastro.
Mentre Tim McPhie, portavoce della Commissione Europea, ha tranquillizzato la comunità, sottolinenando che per ora non si configuri un reale impatto sulla sicurezza dell’eurozona, il consigliere del presidente ucraino Podolyak ha accusato direttamente la Russia di essere responsabile di un attacco diretto nei confronti dell’infrastruttura.
Accuse che, come era prevedibile, sono state immediatamente smentite dal portavoce del Cremlino Peskov, che ha definito l’evento come senza precedenti, e meritevole di un’immediata indagine di approfondimento. Inoltre, nel suo intervento, Peskov ha respinto al mittente le accuse, definendo l’attacco come un possibile atto di sabotaggio da parte delle forza occidentali per far ricadere la responsabilità sull’amministrazione russa.