“Quest’anno la nostra preghiera è diventata un “grido”, perché oggi la pace è gravemente violata, ferita, calpestata”. Lo ha detto Papa Francesco nel suo discorso all’Incontro internazionale sulla pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. Questo è avvenuto “in Europa, cioè nel continente che nel secolo scorso ha vissuto le tragedie delle due guerre mondiali. Purtroppo, da allora, le guerre non hanno mai smesso di insanguinare e impoverire la terra, ma il momento che stiamo vivendo è particolarmente drammatico”.

Il riferimento è a quanto sta accadendo in Ucraina. “Nel silenzio della preghiera, questa sera, abbiamo sentito il grido della pace: la pace soffocata in tante regioni del mondo, umiliata da troppe violenze, negata perfino ai bambini e agli anziani, cui non sono risparmiate le terribili asprezze della guerra”.

L’evento

Oltre duemila le persone presenti al Colosseo per l’Incontro internazionale promosso dalla Comunità di Sant’Egidio nello “Spirito di Assisi” sul tema “Il grido della Pace. Religioni e Culture in Dialogo”, in corso in questi giorni a Roma.

Papa Francesco è stato accolto al suo arrivo dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. A salutare il Pontefice anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi e il presidente Marco Impagliazzo.

Dopo la preghiera con gli altri leader religiosi all’interno dell’anfiteatro Flavio, Bergoglio ha raggiunto il palco all’esterno del Colosseo dove si terrà il momento pubblico dell’incontro. Accanto a lui, il rabbino capo della comunità di Roma, Riccardo Di Segni e altri leader religiosi che hanno partecipato ai tre giorni di incontri a Roma.

I governanti ascoltino il grido per la pace

Durante il suo discorso, il Papa punta il dito contro l’indifferenza. “Il grido della pace viene spesso zittito, oltre che dalla retorica bellica, anche dall’indifferenza – afferma il Pontefice – È tacitato dall’odio che cresce mentre ci si combatte”.

Tuttavia, “l’invocazione della pace non può essere soppressa: sale dal cuore delle madri, è scritta sui volti dei profughi, delle famiglie in fuga, dei feriti o dei morenti. E questo grido silenzioso sale al Cielo”. Ai fedeli presenti al Colosseo, il Papa ricorda che non esistono “formule magiche per uscire dai conflitti, ma ha il diritto sacrosanto di chiedere pace in nome delle sofferenze patite, e merita ascolto. Merita che tutti, a partire dai governanti, si chinino ad ascoltare con serietà e rispetto. Il grido della pace esprime il dolore e l’orrore della guerra, madre di tutte le povertà”.

Armi atomiche

Oggi – dice il Pontefice – si sta verificando quello che si temeva e che mai avremmo voluto ascoltare: che cioè l’uso delle armi atomiche, che colpevolmente dopo Hiroshima e Nagasaki si è continuato a produrre e sperimentare, viene ora apertamente minacciato”. C’è però una speranza. “In questo scenario oscuro dove purtroppo i disegni dei potenti della terra non danno affidamento alle giuste aspirazioni dei popoli, non muta, per nostra salvezza, il disegno di Dio”.

“La pace è dono suo e l’abbiamo invocata da Lui. Ma questo dono dev’essere accolto e coltivato da noi uomini e donne, specialmente da noi credenti”, sottolinea Bergoglio che aggiunge: “Non lasciamoci contagiare dalla logica perversa della guerra; non cadiamo nella trappola dell’odio per il nemico. Rimettiamo la pace al cuore della visione del futuro, come obiettivo centrale del nostro agire personale, sociale e politico, a tutti i livelli. Disinneschiamo i conflitti con l’arma del dialogo”.

Dichiarazione per la pace

Il momento di preghiera e di incontro al Colosseo si è concluso con la lettura della Dichiarazione congiunta delle religioni per la pace e lo scambio del segno della pace. L’evento ha riunito a Roma per tre giorni i leader religiosi e politici giunti da tutto il mondo. Al termine dell’evento, Papa Francesco, a bordo di una Fiat 500 bianca ha fatto rientro in Vaticano. Oltre ai leader religiosi, secondo quanto riferito dagli organizzatori, hanno partecipato all’incontro pubblico, nel piazzale antistante il Colosseo, circa duemila persone.