Tra due giorni il popolo americano è chiamato alle urne per le elezioni di midterm. Con il voto di metà mandato gli elettori andranno a rinnovare la Camera dei Rappresentanti e un terzo del Senato. Incognita sui risultati: Biden in questi mesi di presidenza non ha raccolto grandi consensi soprattutto tra chi lo aveva votato. Questo fattore può mettere in bilico la leadership del Presidente, limitandone il margine d’azione per il resto del mandato.
Cosa sono le elezioni di metà mandato e per cosa si vota l’8 novembre
Le elezioni di midterm sono chiamate in questo modo perchè si svolgono due anni dopo la tornata elettorale presidenziale. Nella giornata di voto che si svolgerà martedì 8 novembre saranno rinnovati tutti i 435 seggi della Camera dei rappresentanti – definiti dai distretti di provenienza dei candidati – e un terzo dei 100 seggi del Senato (ovvero 35), che rappresentano l’intero Stato della federazione. Inoltre, i cittadini americani di 39 stati andranno alle urne anche per eleggere i propri governatori (36 governatorati di stato e 3 governatori di territori appartenenti agli USA). A questo si aggiungono anche svariati sindaci e funzionari locali.
Il voto di metà mandato è fondamentale poiché possono essere considerato quasi un referendum sul gradimento dell’operato dell’inquilino della Casa Bianca. Le elezioni di midterm definiranno la composizione dei due rami del Congresso americano e le relative maggioranze che inevitabilmente ridefiniscono l’equilibrio tra il potere legislativo e quello esecutivo nei due ultimi anni di attività del presidente in carica.
La situazione attuale
In questo momento pre-elezioni il Senato è diviso esattamente a metà: 50 seggi sono dei democratici e 50 sono dei repubblicani. Questo è un problema per portare avanti le iniziative del governo di Biden se non fosse che la Costituzione degli Stati Uniti prevede che, in caso di pareggio in una votazione, il vice-Presidente possa votare per sciogliere lo stallo. Perciò, seppur di uno, ad oggi in Senato i democratici hanno la maggioranza. Anche alla Camera dei Rappresentanti il partito di Biden ha la maggioranza con 220 seggi contro i 212 dei repubblicani.
Le previsioni
Il contesto americano in questo momento non è così sereno e roseo per Joe Biden. Da quando si è insediato, l’indice di gradimento per l’attuale presidente è calato e allo stato attuale è abbastanza basso. Secondo Gallup, il 40% degli adulti americani approva l’operato di Biden rispetto al 57% del febbraio 2021, subito dopo l’insediamento. Storicamente le elezioni di midterm non sorridono mai al presidente in carica e la previsione potrebbe avverarsi dato il basso consenso di Biden. Gli avversari repubblicani sono certi di poter ottenere un ottimo risultato dalla tornata elettorale e addirittura molti pensano di poter strappare la maggioranza ai democratici sia in Senato che alla Camera.
Dagli ultimi sondaggi entrambe le forze politiche si aspettano un cambio di maggioranza nella camera bassa del Congresso. Più incerto invece sarà il risultato al Senato. L’8 novembre sarà, quindi, una giornata decisiva che determinerà gli equilibri interni degli Stati Uniti nonché il proseguo del mandato di Biden. Sul risultato finale comunque potrebbero pesare due fattori abbastanza incisivi. Il primo è legato alla decisione della Corte suprema che ha negato un diritto federale all’aborto, rimettendo la disciplina ai singoli stati. L’altro fattore che potrebbe incidere è lo spettro dell’ex presidente Donald Trump, il quale ha da poco comunicato che a ridosso delle elezioni di midterm potrebbe annunciare la sua ricandidatura alle prossime presidenziali in programma nel 2024.