Il risultato delle elezioni politiche ci ha consegnato la verità di questo Paese. La democrazia ha prevalso contro gli ideologismi di una sinistra chiusa su se stessa e lontana dalle esigenze reali della gente, degli elettori che alle urne hanno scelto di premiare chi comprende e condivide i bisogni di una nazione allo sbando, tra crisi energetica, aumento dei prezzi e precarietà del lavoro.
I dati di questa mattina non ci dicono soltanto chi ha vinto e chi ha perso ma raccontano verità che vanno al di là dei risultati e che rappresentano un punto di partenza per il centrodestra, che si prepara a governare per i prossimi cinque anni.
I temi che stanno a cuore ai cittadini non sono quelli che la sinistra ha eretto a vessillo. Agli italiani – spaventati dal costo dell’energia e dalla prospettiva di un inverno gelido dovuto all’aumento della bolletta e alle minacce di un razionamento del gas – non interessano temi come l’identità di genere, il ddl Zan, l’utero in affitto e l’eutanasia. Le priorità del Paese non sono quelle delle élite.
La gente vuole risposte su tematiche concrete come la lotta al lavoro precario, la giustizia sociale, la famiglia e la possibilità per le donne di conciliare i tempi di vita privata e professionale. Inutile fare battaglie di genere utilizzando il solo strumento del politically correct. Alle italiane non importa essere chiamate “assessora”, “avvocata” o “medica”, interessa avere un ruolo di primo piano all’interno della società senza dover rinunciare ad essere madri.
Oggi una donna di destra, cresciuta senza un padre proprio come me, ha gettato le basi per dimostrare che possiamo farcela. Che i tempi sono maturi affinché anche l’Italia abbia la sua prima presidente del Consiglio donna. Lo ha fatto non con gli slogan ma con fatti concreti, interpretando quel sentimento popolare dal quale la sinistra è ormai lontana.
Ciò deve far riflettere soprattutto chi da queste elezioni esce sconfitto. Chi non si è accorto che l’Italia sta cambiando, chi non ha saputo cogliere le istanze dei cittadini, chi si è innalzato su un piedistallo dal quale ha dispensato sermoni senza confrontarsi con la gente, ora deve fare un passo indietro. Deve riconoscere il fallimento e lasciar governare chi ha vinto queste elezioni.