Gli italiani non potrebbero farne a meno: è la pasta, che oggi festeggia la sua Giornata Mondiale. Si celebra, infatti, il 25 ottobre, il World Pasta Day. L’evento, organizzato da Unione Italiana Food e IPO – International Pasta Organization, giunge alla sua 24esima edizione e mira a massimizzare la promozione di un cibo straordinario, buono, sano, nutriente, accessibile e sostenibile, un pilastro della Dieta Mediterranea, riconosciuto come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

La Giornata mondiale della pasta e della dieta mediterranea diventa quindi un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica verso un cambiamento di stile di vita e attenzione verso l’ambiente, seguendo una sana alimentazione. Più di un semplice alimento, la pasta è un simbolo dell’Italia e degli italiani. Il nostro è il Paese che non solo ne consuma di più, ma ne produce e ne esporta di più: versatile, nutriente e gustosa, è uno dei pochissimi cibi che mette d’accordo tutti, grandi e piccoli.

Pasta eccellenza del Made in Italy

“Celebriamo oggi la Giornata Mondiale della pasta, alimento fondamentale della dieta mediterranea, eccellenza del Made in Italy e ambasciatrice dell’Italia a tavola e del vivere all’italiana in tutto il mondo”. Questo il twett della Farnesina, che celebra il World Pasta Day.

La classifica dei mangiatori di pasta

L’Italia resta il paese con il più elevato consumo di pasta per un quantitativo di 23,5 chilogrammi a testa. Negli ultimi 10 anni il consumo di pasta globale è passato da 9 a circa 17 milioni di tonnellate annue.

Al secondo posta della classifica dei Paesi che consumano più pasta c’è la Tunisia con 17 kg, seguita da Venezuela (15 kg), Grecia (12 kg), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina e Turchia a pari merito (8,7 kg) che testimoniano come questo tipo di prodotto abbia estimatori ad ogni latitudine. E l’Italia con un aumento record del +33% ha fatto segnare quest’anno il record storico per le vendite di pasta all’estero.

Non solo amanti della pasta ma anche i primi produttori al mondo e i primi esportatori: l’Italia infatti produce circa il 30% delle esportazioni globali. Si piazza prima anche nella produzione di grano duro a livello europeo, con 4 milioni di tonnellate circa ogni anno. A livello mondiale, invece, è seconda al Canada che ne produce oltre 5 milioni di tonnellate l’anno. Per quanto riguarda la produzione di grano, l’Italia produce il 65% del grano necessario per il fabbisogno interno e ne importa il restante 35%.

I valori nutrizionali della pasta

La distinzione principale è tra pasta fresca e pasta secca. La pasta secca è un derivato amidaceo dei cereali, in particolare del grano duro, si tratta quindi di un alimento ad alta densità energetica con prevalenza glucidica (75 g di carboidrati su 100 g di prodotto), la cui frazione risulta proporzionale al grado di raffinazione della farina. Il tenore proteico è modesto (circa 12 g di proteine su 100 g di prodotto), e il contenuto di lipidi totali è trascurabile (circa 1 g di grassi su 100 g di prodotto).

A differenza della pasta secca, la pasta fresca è maggiormente ricca di acqua, quindi a parità di peso avrà un ridotto contenuto di macronutrienti. Secondo i Livelli di Assunzione di Riferimento dei Nutrienti (LARN 2014) una porzione di pasta per un adulto sano corrisponde a 80 g di pasta secca o a 100 g se si tratta di pasta fresca (125 g se all’uovo).