Arne Schoenbohm, il presidente del BSI tedesco, ovvero il Bundesamt für Sicherheit in der Informationstechnik (ufficio per la sicurezza informatica) è attualmente nel mirino del Ministero degli Interni per sospetti legami con Mosca e l’intelligence russa. La ministra Nancy Faeser ne ha chiesto le dimissioni. 

Secondo i media tedeschi, Schonbohm avrebbe collegamenti con l’intelligence russa attraverso un’associazione chiamata “Cyber Security Council of Germany”, fondata proprio dal numero uno del BSI circa dieci anni fa. Questa associazione al suo interno conta come membro una società berlinese, chiamata Protelion (ex Infotecs)  che è una filiale dell’azienda russa di cybersecurity O.a.o. fondata da un ex dipendente del KGB.

La vicenda sta scuotendo gli equilibri interni di Berlino, mettendo in imbarazzo l’establishment soprattutto in un periodo in cui tra Berlino e Mosca non corre di certo buon sangue a causa del boicottaggio del Nord Stream 2 e il conseguente problema tecnico che ha paralizzato il sistema ferroviario tedesco. Ad aggiungersi a questo quadro decisamente complicato ora c’è il sospetto che Schonbohm, presidente di uno degli uffici più delicati della Repubblica Federale tedesca, abbia da tempo legami con i servizi segreti di Mosca. Per far luce su questa vicenda la presentazione del report sulla cybersecurity tedesca, prevista per il 13 ottobre, è stata rinviata per volere della ministra degli interni Nancy Faeser. 

La situazione era ben nota ed aveva sempre imbarazzato le alte sfere di Berlino, tanto che più volte Schoenbohm era stato invitato ad abbandonare la propria carica. Il caso ora è peggiorato e la richiesta di dimissioni – o la procedura di licenziamento – è sempre più pressante poiché il capo degli uffici per la sicurezza informatica qualche settimana fa ha preso parte personalmente all’anniversario del “Consiglio di sicurezza cibernetica della Germania”.