Il punto di incontro tra i Paesi che chiedono un tetto al prezzo del gas e quelli che temono che la misura possa provocare un problema di forniture è ormai vicino. La soluzione potrebbe essere quella proposta dall’Italia e da altri tre Paesi è quella di un price cup dinamico. Cosa significhi questo aggettivo lo ha spiegato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

In parole semplici, si tratta di un range che prevede un minimo e un massimo, intorno un valore che può variare, all’interno della quale può fluttuare il prezzo del gas in base alle dinamiche del mercato. Non un’asticella fissa ma, appunto, una soglia ‘dinamica’.

Questa soluzione potrebbe rivelarsi utile a calmierare i prezzi ma anche digeribile per tutti quei Paesi, Germania, Austria e Olanda in testa, che si sono sempre detti contrari al tetto.

Una nuova piattaforma

Si costruirebbe una nuova piattaforma di contrattazione del metano superando quella attuale, il Ttf che ha sede ad Amsterdam, che per le sue dimensioni ridotte è considerata troppo sensibile alla speculazione. L’idea è quella di fare riferimento a un nuovo indice calcolato sulla media quotidiana dei prezzi di tre listini chiave nel mercato internazionale delle materie prime: l’Henry Hub americano; il Jkm, parametro per il gnl sul mercato asiatico; il Brent, la borsa del petrolio di Londra.

Come funziona il tetto ‘dinamico’?

È basato su un valore di riferimento calcolato usando parametri esterni, quello dei tre listini individuati, e che permetterebbe fluttuazioni, nella misura per esempio del 5%, verso l’alto o verso il basso, rispetto al valore centrale. Valore che sarebbe fissato e regolarmente rivisto, sulla base delle variazioni del paniere di riferimento. Lo scopo principale di un tetto mobile è ridurre la speculazione, scoraggiandola, mitigare la pressione inflazionistica (i rincari dell’energia sono alla base dell’elevata inflazione degli ultimi mesi), gestire le aspettative del mercato e limitare i profitti eccessivi che vengono oggi realizzati nel settore.

Gentiloni: il price cap può essere una soluzione

Il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni è convinto che un tetto dinamico al prezzo del gas possa rappresentare un punto di incontro che metta d’accordo tutti.

“L’idea di un price cap bloccato può avere delle controindicazioni – spiega il commissario – nel senso che l’andamento dei mercati, il trattamento verso i Paesi diversi dalla Russia, richiedono uno strumento abbastanza sofisticato ed un price cap dinamico potrebbe andare incontro a questa necessità”.

“Penso che sia giunto il momento che questa divergenza tra chi chiede il tetto al prezzo del gas e chi teme che questo tetto provochi un problema di forniture è andata ormai avanti troppo a lungo, e credo che la Commissione europea sia ormai pronta a fare una proposta”, ha sottolineato. Gentiloni ha spiegato che “la discussione tecnica andrà avanti” in vista del vertice del 20 e 21 ottobre prossimo, aggiungendo che non bisogna “demonizzare” ma “capire”, i Paesi che dicono “occhio che col tetto al prezzo del gas rimaniamo senza”.