I due giornalisti italiani Claudio Locatelli e Niccolò Celesti sono rimasti feriti in un’esplosione avvenuta nei pressi di Kherson, in Ucraina. Secondo quanto riportato da Locatelli sui propri profili social, entrambi i giornalisti sono stati trasportati in ospedale per ricevere le cure mediche necessarie.

Attacco alla stampa

La notizia è stata diffusa questa mattina da Claudio Locatelli, uno dei due giornalisti italiani rimasti feriti nell’esplosione avvenuta lunedì a Kherson, in Ucraina, attraverso un video pubblicato sulla propria pagina Facebook chiamata “Il giornalista combattente”.

Nel video, Locatelli mostra i tagli causati dalle schegge che hanno attraversato gli sportelli dell’auto bianca su cui viaggiavano, segnalata con la scritta “Press” in blu. Anche il suo collega Niccolò Celesti è rimasto ferito nell’incidente, ma al momento non è stata ancora definita la reale entità delle loro ferite.

Movente e responsabilità dell’attacco sono ancora da accertare, anche se, come riferito dallo stesso Locatelli nel corso del video, con ogni probabilità l’azione è da imputarsi alle truppe dell’esercito russo, vicine al luogo dove è avvenuta l’esplosione.

Il governo ucraino e le autorità locali stanno indagando sull’incidente e hanno promesso di fare tutto il possibile per garantire la sicurezza dei giornalisti e del personale delle organizzazioni internazionali presenti in zona.

I due giornalisti italiani sono conosciuti per il loro lavoro di inchiesta su temi sensibili e per aver denunciato casi di corruzione e violazioni dei diritti umani in diverse parti del mondo. Il loro ferimento rappresenta un grave colpo per la libertà di stampa e per il diritto all’informazione.

“Siamo rimasti bloccati sotto tiro prima di riuscire a metterci in salvo, ho perso sangue. Avessi aperto la porta sarei senza una gamba o peggio. La macchina è ben segnalata, non c’era nessun altro, l’attacco ai nostri danni visto luogo e dinamica è stato intenzionale. Il tiro proveniva dalla sponda oltre il Nipro, lì dove si trova l’esercito russo. Sparare sulla stampa non ha scuse. Stiamo bene per fortuna, continueremo a verificare e riportare questo conflitto proprio in risposta a chi vuole farci tacere, a chi tenta di calunniare a chi prova ad oscurare il nostro impegno su campo”, questo quanto scritto dal reporter sulla propria pagina social.