(Adnkronos) – Il Question Time del ministro Lollobrigida al Senato (26/01/23) esplicita la posizione dell’Italia sulla tutela e la qualità dei prodotti vinicoli italiani. “La nostra posizione è netta: qualsiasi etichettatura che preveda uno stigma sugli effetti del vino per la salute umana è inaccettabile. Abbiamo l'impressione che chi lo propone nasconda, dietro l'alto richiamo alla tutela della salute umana, un più pratico intento a impedire ai prodotti di eccellenza italiani, qual è il vino, di affermarsi sul proprio mercato”.
 Una serie di importanti obblighi per la creazione di una etichettatura specifica per i prodotti destinati al mercato irlandese potrebbe infatti portare le aziende italiane ad abbandonare quel mercato. Come rammenta lo stesso ministro, tutte le misure che impediscono direttamente o indirettamente gli scambi presenti o potenziali all'interno dell'Unione europea sono restrizioni vietate dai Trattati dell'Unione europea. Avviato anche il canale diplomatico con Francia e Spagna per proporre azioni condivise allo scopo di ribadire la necessità di lavorare sulla distinzione tra consumo responsabile ed abuso di alcool. A prescindere dagli eventuali possibili obblighi, è fondamentale a questo punto ripristinare la verità. “La misura irlandese non è giustificata da alcuna evidenza scientifica ed è vero, invece, che i rischi per la salute dei consumatori, termine pessimo, delle persone, dipendono dalle modalità di consumo, dal regime alimentare e dallo stile di vita. È una verità che si sposa con gli insegnamenti che abbiamo ricevuto e che noi riversiamo ai nostri figli, ovvero che è l'abuso di un alimento che reca pregiudizio alla salute, non certo il consumo moderato. Vale naturalmente per il vino, ma anche per qualsiasi altro alimento tra quelli ampiamente presenti anche nella dieta dei Paesi nordici”.
 A tal proposito, il 12 gennaio il ministro Lollobrigida insieme al Vice Presidente del Consiglio Tajani, ha denunciato al commissario europeo al Mercato interno Breton, gli effetti distorsivi per il mercato di simili previsioni normative. “È necessario ristabilire la verità; per queste ragioni – continua Lollobrigida – è mia intenzione promuovere una serie di iniziative di studio, insieme al Ministro della Salute, che mi ha dato ampia disponibilità, sugli effetti del consumo degli alimenti, coinvolgendo i migliori studiosi del nostro Paese, alcuni dei quali, peraltro, hanno già espresso ampiamente le loro considerazioni, supportate scientificamente in tal senso”.
 Lollobrigida chiude l’interrogazione affermando che “non accetteremo mai sistemi di etichettature degli alimenti che, come il Nutriscore, producono effetti discriminatori verso le eccellenze alimentari, e noi siamo tra i produttori di eccellenze alimentari, alterando il mercato e condizionando le persone, che vengono definite consumatori finali, ma che noi riteniamo invece detentori della possibilità di scegliere tra prodotti di qualità, in nome di una informazione corretta e approfondita che intendiamo dargli senza danneggiare le economie e le imprese che a questo sono collegate e che invece vanno difese proprio difendendo la capacità di discernimento che deve essere garantita alle persone, ai cittadini di tutta Europa e del Mondo alle quali offriamo attraverso i nostri prodotti non solo eccellenze, ma anche potenziali fattori di benessere”.
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