(Adnkronos) – Matteo, anche se non lo vede, oggi riconosce il suo papà dal profumo, Sveva ha imparato a dire "ti voglio bene" alla mamma a modo suo, Agostino, invece, dopo aver trascorso in ospedale i primi mesi della sua vita, ora va a scuola e lavora per avere sempre maggiore autonomia. Sono loro i protagonisti della campagna con sms solidale #EroiOgniGiorno della Lega del Filo d'Oro, con la voce narrante di Neri Marcorè. Per i bimbi sordociechi azioni semplici, come imparare a comunicare con mamma e papà, camminare senza supporti o mangiare da soli, non sono scontate e rappresentano imprese che richiedono tanto impegno. Gli operatori della Lega del Filo d'Oro, insieme alle famiglie, lavorano ogni giorno per andare oltre il buio e il silenzio in cui tanti piccoli vivono fin dalla nascita. Per sostenere le loro piccole grandi conquiste basta effettuare una chiamata da rete fissa, inviare un sms al 45514 oppure visitare il sito eroiognigiorno.it. (VIDEO) "I bambini con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale che arrivano alla Lega del Filo d'Oro vivono una grave condizione di isolamento imposta dalla loro disabilità complessa – dice Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d'Oro -. Ma come tutti, hanno bisogno di giocare, di capire quanto possa essere piacevole un abbraccio, di percepire che intorno a loro esiste un mondo del quale possono essere partecipi. Per loro ogni semplice azione richiede grande sforzo e impegno, ma con il giusto e tempestivo supporto è possibile garantire a questi piccoli eroi un futuro migliore, anche nelle situazioni più gravi, e restituire loro una vita dignitosa grazie a percorsi educativo-riabilitativi personalizzati e al recupero delle loro abilità residue". Per agire tempestivamente e prevenire gli eventuali effetti secondari della pluriminorazione psicosensoriale, alla Lega del Filo d'Oro, con i bambini al di sotto dei 4 anni, si opera attraverso l'intervento precoce che ha una durata di tre settimane. "Perché è proprio nelle prime fasi dello sviluppo del bambino che si possono ottenere le migliori risposte, identificando e valorizzando tempestivamente le potenzialità e le abilità residue", spiegano. Una volta giunti al Centro diagnostico della Fondazione, un'équipe interdisciplinare effettua una valutazione delle abilità, potenzialità e caratteristiche di ogni bambino e imposta un progetto di vita affinché sia in grado di trarre il meglio da ogni elemento e da ogni risorsa a sua disposizione. Al termine delle settimane di soggiorno viene restituita una diagnosi funzionale da cui poi si sviluppano i programmi personalizzati educativo-riabilitativi che proseguiranno a casa, in collaborazione con la famiglia. Il trattamento verrà poi ripetuto periodicamente. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)