A poco più di un mese dal 25 settembre, la campagna elettorale prosegue ed entra nel vivo. Dopo l’approvazione dei simboli ufficiali al Viminale, i diversi partiti continuano il loro percorso tra proclami elettorali e liste elettorali che creano parecchio malcontento.
Lo scenario nel centrodestra
Dal punto di vista della coalizione di centro-destra, i partiti che compongono il gruppo, largamente in testa a quanto dicono le differenti rilevazioni degli istituti di sondaggistica, sono alle prese soprattutto con la scelta dei nominativi da mettere in lista alla Camera e al Senato. Il taglio dei parlamentari infatti costringe i diversi leader a optare per una scelta oculata dei candidati, con la consapevolezza di poter creare, come è successo al Partito Democratico, diversi malumori.
Nel frattempo Giorgia Meloni è già al lavoro per stilare la sua lista di “superesperti”; tra questi spiccano i nomi degli ex ministri Giulio Tremonti e Giulio Terzi , l’ex magistrato Carlo Nordio, il responsabile economico del partito Maurizio Leo e si ipotizza anche la candidatura di Nello Musumeci. Dentro Forza Italia la scelta dei nomi arriva oggi a uno snodo forse risolutivo. Silvio Berlusconi dovrebbe riconfermare tutti gli uscenti, salvo i pochi che si sono chiamati fuori come Adriano Galliani, che saranno ricandidati, ma tuttavia non potranno essere tutti rieletti.
Sul tema si è espresso Antonio Tajani, vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia, il quale ha dichiarato che “Sono tutti meritevoli i nostri uscenti, e siamo certi di poter offrire agli elettori liste molto competitive. Certo i numeri sono ridotti rispetto al passato, il taglio dei parlamentari pesa per tutti. Ma troveremo il modo di far sentire ognuno parte della squadra. Chi ci metterà la faccia anche nelle sfide difficili, sarà sostenuto, valorizzato, sia nella vita del partito che alle amministrative, alle Regionali e alle Europee”.
La Lega dovrebbe chiudere i lavori sui nomi già nella giornata di domani. La strategia è quella di serrare i ranghi intorno agli uscenti. Alla Camera potrebbe esserci Umberto Bossi e c’è spazio anche per qualche new entry come le giornaliste Maria Giovanna Maglie e Annalisa Chirico.
Letta nell’occhio del ciclone
La coalizione di centro-sinistra e il segretario del Partito Democratico Enrico Letta continua a galleggiare in un mare di critiche, soprattutto ora che bisogna tirar fuori i nomi. Dalle liste di candidati sono stati infatti esclusi diversi nomi considerati “eccellenti”, tra cui Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo nella Commissione Cultura alla Camera, la quale ha dichiarato che “i territori sono stati usati in modo strumentale per portare avanti un disegno rancoroso che non fa certo onore al Pd e che mi porta a riflettere seriamente sulla mia appartenenza ad un partito che ha dimostrato di aver così poca cura di quella dimensione plurale e progressista che aveva costruito negli ultimi anni”.
Rimangono fuori dalle liste Valeria Fedeli, Fausto Raciti e Luca Lotti, ex braccio destro di Renzi; Vincenzo Amendola, per ora, ha rifiutato il terzo posto nella proporzionale a Napoli per il Senato, Alessia Morani ha invece rifiutato la candidatura a Pesaro. Sarà presente nelle liste Monica Cirinnà che all’inizio aveva rinunciato per la candidatura in un collegio “impossibile”, per poi fare marcia indietro. Letta comunque non si scompone e rimanda ai mittenti le critiche: “la gran parte dei parlamentari uscenti ha votato il taglio dei seggi e il Rosatellum. Io no”.
La situazione nel M5S e nel Terzo Polo
Sul fronte del Movimento 5 Stelle si registra invece un dato di affluenza storico alle parlamentarie online con più di cinquantamila votanti. Il listino di nomi scelto dal leader Giuseppe Conte è stato approvato con una maggioranza schiacciante, portando l’ex presidente a commentare il risultato così: “Entusiasmo e partecipazione: un sentito grazie alla comunità M5s per la grande affluenza a queste ‘parlamentarie’. I candidati che ho proposto per lavorare alla nostra idea di Paese hanno ottenuto un ampio consenso, sfiorando il 90%. Avanti a testa alta!”.
Dal punto di vista del Terzo Polo invece la vera notizia è che Matteo Renzi si candiderà al Senato nel collegio di Milano Centro, contendendo il posto a Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia. Il leader di Italia Viva ha dichiarato che “Sarà molto divertente e utile per i cittadini che potranno riflettere su quale è la strada più giusta per il futuro, sulle tasse, sulla politica estera, sul costo dell’energia. Quando c’è confronto va sempre bene, l’importante è che ci sia civiltà”. Nel frattempo domani Carlo Calenda, leader di Azione, presenterà presso la sala Nassirya del Senato il programma elettorale per le elezioni del 25 settembre affiancato da alcuni ministri del governo Draghi.