Sono state ufficialmente depositate le liste dei candidati dei partiti alla Camera e al Senato. Lo scacchiere che tanto ha agitato la politica italiana in questa prima fase di campagna elettorale è completo e ora, superato questo primo ostacolo, la corsa al voto si farà sempre più serrata.

Le liste

La riforma del taglio dei parlamentari voluta dal Movimento 5 Stelle nella precedente legislatura ha imposto ai diversi leader un’attenzione maggiore nella compilazione delle liste. Non essendo nelle condizioni di poter candidare tutti, i partiti si sono trovati nella difficile situazione di dover escludere qualche nome, spesso eccellente.

Non è infatti un caso che le liste definitive siano state chiuse l’ultimo giorno utile per la presentazione dei nominativi e, nonostante i calcoli attenti, in quasi tutti i gruppi si sono rilevate voci di dissenso e protesta limitatamente alle decisioni prese. Le critiche maggiori sono arrivate dall’interno di Forza Italia e del Partito Democratico, dove si è sfiorata la rivolta per il fatto che si è deciso o di candidare nominativi totalmente estranei alle differenti realtà territoriali (ad esempio FI candiderà Elisabetta Casellati in Basilicata, sostituendeo il sottosegretario locale Giuseppe Moles), oppure di piazzare nomi deboli in collegi non sicuri (come nel Pd Monica Cirinnà, candidata nel collegio uninominale di Roma 4).

Problemi anche per il Movimento 5 Stelle e il Terzo Polo, criticati per un’approccio alla compilazione delle liste giudicato autoritario. Infatti il M5S ha deciso di escludere l’intera classe dirigente del passato (dalla Raggi alla Taverna), mentre Italia Viva e Azione hanno cercato di confermare esclusivamente i nomi vicini ai due leader, escludendo di fatto la possibilità di aprire alle diverse realtà territoriali (escludendo ad esempio nomi forti come quello di Federico Pizzarotti).

Meno complessa la compilazione delle liste da parte di Fratelli D’Italia e della Lega, la cui forte strutturazione di base, unita ad una generale coesione nel rispetto della struttura verticistica di partito, ha permesso una più agevole gestione dei nominativi da selezionare.

Si apre la campagna

Ora che le liste sono chiuse e sono state ufficialmente depositate, la campagna elettorale, a poco più di un mese dal voto del 25 settembre, entra nel vivo. Una prima occasione di confronto sarà il Meeting di Rimini che si svolgerà in questa ultima settimana di agosto, mentre la prima a partire sui blocchi di partenza sarà Giorgia Meloni, che da Ancona inaugurerà il suo tour elettorale.

Il resto dello scontro si svolgerà, come già stiamo vedendo, attraverso i canali di informazione telematici e televisivi. Tra vecchi post e video compromettenti, così come interventi televisivi e interviste, scenari inediti potrebbero ancora aprirsi.