L’istruzione è uno dei temi fondamentali della campagna elettorale che si concluderà domenica 25 settembre. Da anni settore in profonda crisi programmatica e strutturale, il tema assurge ad un livello di importanza di primissimo rilievo. Infatti, qualora le deficienze del sistema scolastico italiano non dovessero trovare risposta diretta nelle direttive del nuovo esecutivo, significherebbe trovarsi con intere generazioni, già pesantemente colpite dagli anni di pandemia da Coronavirus, in seria difficoltà, soprattutto se paragonate ai loro colleghi europei.
I programmi
Il tema dell’istruzione è presente con sufficiente livello di approfondimento in tutti i programmi elettorali. Non poteva essere altrimenti, essendo uno dei temi principali della campagna elettorale e uno dei punti formalmente richiesti dal processo di investimenti strutturali previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Indipendentemente dalla natura del governo che si insedierà a Palazzo Chigi dopo l’esito delle votazioni di domenica 25 settembre, questo dovrà necessariamente dare delle risposte concrete per affrontare i numerosi problemi della scuola italiana, dal rinnovamento delle strutture alle carenze in termini di organico.
CENTRO DESTRA
Il programma elettorale della coalizione di centro destra limitatamente al tema istruzione è forse il più formalmente strutturato. In questo sono previsti mirati interventi per l’eliminazione del precariato del personale docente (con pesanti investimenti nella formazione e l’aggiornamento professionale degli insegnanti), per l’ammodernamento e la messa in sicurezza degli edifici scolastici, per l’allineamento ai parametri europei degli investimenti nella ricerca e la reintroduzione del sistema del prestito d’onore per gli studenti universitari.
TERZO POLO
Sufficientemente strutturato anche il programma elettorale del Terzo Polo, probabilmente per l’impulso dato al testo dal fondatore e leader di Azione Carlo Calenda. In questo previsto l’inserimento dell’obbligo scolastico fino ai diciotto anni, il rinnovo dei contratti del corpo docenti, l’introduzione di un incentivo economico ai docenti operanti in realtà socialmente precarie, l’introduzione dell’educazione civica in tutti i programmi scolastici e la riqualificazione decennale delle strutture scolastiche.
MOVIMENTO 5 STELLE
Meno strutturato il programma elettorale del Movimento 5 Stelle, il cui testo prevede l’adeguamento degli stipendi del corpo docente alla media europea, l’assunzione di più psicologi per l’aiuto degli studenti in situazione di difficoltà emotiva, l’aumento dei fondi per l’università e la ricerca e la riduzione del numero chiuso per l’accesso ad alcun facoltà universitarie.
PARTITO DEMOCRATICO
Sufficientemente strutturato anche il programma elettorale in tema di istruzione del Partito Democratico. Il testo prevede l’allineamento degli stipendi degli insegnanti alla media europea, l’introduzione della scuola dell’infanzia gratuita e obbligatoria, la gratuità dei libri di testo e dei materiali scolastici, l’aumento del corpo docente di sostegno, l’istituzione di un sistema di welfare studentesca e nuovi investimenti per abbattere gli elementi strutturali in grado di rendere non agevole l’accesso alle strutture scolastiche da parte di persone con disabilità.