L’Eintracht Frankfurt trionfa nella finale di Europa League contro i Glasgow Rangers (6-5 dcr). Ora tocca alla Conference, mercoledì prossimo, con la Roma che, contro il Feyenoord, proverà a riportare in Italia un trofeo internazionale che manca da troppo tempo.

La partita

Partita che per 90 minuti è a senso unico, dove l’Eintracht domina per larghi tratti della partita ma non riesce a concretizzare le svariate occasioni create. L’episodio chiave però capita sui piedi di Ayodele-Aribo che, approfittando di uno scivolone di un difensore, al minuto 57 regala il vantaggio agli scozzesi. Da qui parte l’arrembaggio del Francoforte che, dopo un forcing di 12 minuti, trova il meritato pareggio al 69′ con Borrè. Si arriva alla fine dei tempi regolamentari con i tedeschi, che sembrano sulle gambe dopo 90 minuti giocati a ritmi elevatissimi. Calo fisico naturale ed i Rangers che si ritrovano in una posizione che vedendo il primo tempo non si sarebbero mai aspettati. Nei tempi supplementari sono i Rangers che avranno molto da recriminarsi, occasioni su occasioni, alcune clamorose, sprecate in malo modo e la finale sarà quindi decisa ai calci di rigore come nella scorsa edizione. Tedeschi perfetti nei tiri dagli undici metri mentre Ramsey, in prestito dalla Juventus, si fa ipnotizzare da Trapp e manda all’inferno Glasgow. Dopo 42 anni dall’ultimo trofeo l’Eintracht porta a casa l’Europa League e strappa anche il biglietto per la Supercoppa Europea.

Il rimpianto di non averci creduto

Vedendo la finale e sopratutto le squadre che ci sono arrivate saranno molti i rimpianti di Atalanta, Lazio e Napoli che su qualsiasi punto di vista si sono presentate più attrezzate ai nastri di partenza. A livello di rosa, di qualità ma sopratutto di esperienza internazionale. Da troppi anni si snobba l’Europa League che da quando ha cambiato nome sembra non essere più una coppa riconosciuta in Italia. La Coppa UEFA, negli anni ’90, veniva vista in modo diverso, forse perché veniva dominata da squadre italiane. Tra il 1989 e il 1999 la Coppa UEFA venne vinta per ben 8 volte da rappresentanti delle Serie A: 3 trofei per l’Inter, 2 per il Parma, 2 per la Juventus e 1 per il Napoli. Non sarà forse il caso di tornare a puntare a questi trofei invece di sperare nella favola di vincere la Champions dove il livello delle squadre è nettamente superiore?

La Conference della mala organizzazione

La Roma invece tornerà a giocarsi una finale europea dopo più di 30 anni. Una volta uscito il Tottenham il compito dei giallorossi era quello di arrivare in finale e sfruttare l’occasione di veder fuori l’unica avversaria di livello all’interno competizione. Senza nulla togliere agli avversari della Roma, ma levando il Leicester in semifinale, tutte le squadre incontrate nei turni precedenti sono state scoperte per la prima volta grazie ai ragazzi di Trigoria. Roma che a differenze delle altre rappresentanti italiane in Europa ha svolto il suo compito e ora, pur sapendo che in una finale tutto può accadere, parte favorita nella partita di Tirana. Tirana e organizzazione dell’evento che ha fatto vedere che sulla competizione ci sarà ancora molto da lavorare. A partire dalla distribuzione dei biglietti per la finale che ha scatenato l’ira della dei tifosi e della dirigenza del Feyenoord. Una volta concesse le quote stabilite dall’Uefa, con dei biglietti distribuiti in egual misura alle due squadre, la Uefa il 10 maggio ha aperta la vendita libera, sul proprio portale, di 8500 biglietti. Risultato, collasso del sito della federazione internazionale e molti tifosi hanno visto svanire la possibilità di andare a vedere la propria squadra. Il problema principale però è stata la mancata comunicazione da parte dell’UEFA alla dirigenza del Feyenoord che, non avendo potuto avvertire i propri tifosi, ha subito richiesto l’annullamento della vendita. Con un esposto la società olandese ha espresso il suo disappunto e chiesto tutela per il suo tifosi, sono arrivate le scuse della UEFA ma la prova per vedere effettivamente quale squadra avrà maggior supporto saranno le coreografie a Tirana. Arena Kombetare pronta al tutto esaurito, 19mila posti, forse un pò pochi per una finale europea. Roma e Feyenoord si sono attrezzate con maxi schermi all’interno dei propri stadi per permettere a più tifosi di “vivere” la finale.