Quattro giorni a New York per quello che potrebbe essere l’ultimo viaggio di Mario Draghi da presidente del Consiglio. Il premier è partito oggi lunedì 19 settembre, per New York, e farà rientro in Italia solo venerdì mattina, al termine dei numerosi appuntamenti che lo attendono, a partire dall’Assemblea generale della Nazioni Unite.

Il viaggio arriva nell’ultima settimana di campagna elettorale, quella che precede il voto del 25 settembre, contraddistinta da colpi e contraccolpi tra le varie fazioni in gioco, e si presenta molto delicato perché arriva poco dopo l’alert americano sulla penetrazione della Russia in Europa attraverso finanziamenti a leader e partiti.

Rassicurare gli alleati

L’obiettivo di Draghi è quello di ribadire il sostegno alla politica occidentale in Ucraina e rinsaldare il posizionamento atlantico dell’Italia, messo in discussione da qualche candidato. Insomma, alla vigilia delle elezioni, il presidente del Consiglio uscente ha il compito di rassicurare gli alleati e confermare gli impegni presi dal nostro Paese, verso l’Europa e il mondo.

A New York Draghi riaffermerà la sua visione politica, che ha ispirato l’operato del suo governo collocandolo in una posizione privilegiata agli occhi degli alleati statunitensi. Ribadirà, inoltre, la sua condanna all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e la sua solidarietà agli aggrediti. Probabile che nel corso della quattro giorni di Draghi in Usa si torni a parlare del dossier dei fondi di Mosca portati in dote a diversi partiti e leader politici europei, nonostante si sia allontanata ogni ombra dall’Italia.

L’agenda di Draghi

L’agenda, ancora in via di definizione, prevede che il premier italiano assista domani mattina al dibattito generale della 77esima Assemblea generale dell’Onu e incontri, nel pomeriggio, il presidente Csaba Korosi. Il suo intervento è atteso a fine serata, 19.45 ore locali, quando a Roma sarà notte fonda. Draghi assisterà all’intervento di Joe Biden di fronte all’Onu. E non può escludersi che possa verificarsi un contatto tra i due.

In mattinata ci sarà anche un passaggio di Draghi a Broadway, al Jay Suites, per la sessione di apertura dello Youth4Climate, mentre la sera prima, al suo arrivo a New York, l’ex numero della Bce verrà insignito del World Statesman Award, riconoscimento dell’Appeal of Conscience Foundation. Un premio che arriva a una manciata di mesi dal riconoscimento ottenuto, nel maggio scorso, dall’Atlantic Council a Washington.

Nel pomeriggio di mercoledì 21, sempre al Palazzo delle Nazioni Unite, Draghi dovrebbe incontrare il segretario generale Antonio Guterres, mentre giovedì dovrebbe restare in città per una serie di incontri riservati.

I quattro giorni a New York potrebbero segnare l’ultimo viaggio di Draghi da presidente del Consiglio ma, dati i tempi molto lunghi per la formazione di un nuovo governo, che si insedierà il 13 ottobre, è probabile che il premier uscente presieda per l’Italia il Consiglio europeo del 20-21 ottobre. Summit importantissimo perché dovrebbero trovare compimento le misure per affrontare la crisi energetica.