A pochi giorni dal voto di fiducia sul DL Aiuti a Palazzo Madama, i senatori del Movimento Cinque Stelle non sanno ancora se uscire durante la votazione come hanno fatto ieri i parlamentari alla Camera. L’eventuale replica dell’atteggiamento tenuto in Parlamento aprirebbe di fatto una crisi che potrebbe minare la stabilità del governo.

Lo stato d’animo dei senatori

Il sentimento predominante tra i senatori grillini è quello di manifesta ostilità nei confronti dell’attuale esecutivo. Una decina di membri sarebbero pronti a non votare la fiducia anche se le indicazioni dal direttivo del Movimento dovessero dare ordine contrario.

Nonostante la linea oltranzista risulti prevalente, voci di corridoio sostengono che in caso di voto contrario, alcuni senatori dovrebbero passare al neo nato gruppo Insieme per il Futuro, ampliando di fatto la voragine scissionista provocata da Luigi Di Maio.

L’incontro Draghi-sindacati

Per risolvere lo stallo, lo sguardo dei vertici del Movimento è direzionato verso l’incontro di oggi tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e i sindacati che si terrà a Palazzo Chigi.

Il confronto, prefissato da tempo, risulta essere di grande interesse per i 5 Stelle nella misura in cui toccherà molti dei temi sensibili elencati nel documento consegnato da Conte a Draghi la scorsa settimana.

Qualora il Presidente del Consiglio dovesse mostrare un atteggiamento poco aperto nei confronti di tematiche quali salario minimo e cuneo fiscale, lo strappo con il governo sarebbe inevitabile. Strappo che tuttavia non impedirebbe allo stesso di proseguire la propria attività, dato che sussisterebbero comunque i numeri sufficienti sia alla Camera che al Senato.