Continuano le polemiche legate all’esclusione dei tennisti russi e bielorussi dalle competizioni sportive a causa del conflitto in Ucraina. Ora è la volta di Wimbledon, il torneo tennistico su erba più famoso al mondo, che ha annunciato l’esclusione di giocatori e giocatrici di nazionalità russa e bielorussa. Molti i nomi degli sportivi che si sono scagliati contro l’organizzazione, primi tra tutti Rafael Nadal e Novak Djokovic.

“Penso che sia ingiusto nei confronti dei miei colleghi russi, non è colpa loro quello che sta succedendo in questo momento con la guerra. Dico comunque che quanto succede nel nostro sport è irrilevante di fronte a così tante persone che muoiono e soffrono”, ha detto Rafael Nadal, n.4 nel ranking ATP e 21 volte vincitore nei tornei del Grande Slam, in vista dell’Open di Madrid dove saranno presenti sia lui che Djokovic. “Mi dispiace per loro”, ha aggiunto il campione spagnolo. “L’organizzazione di Wimbledon ha appena preso la sua decisione, il governo non li ha obbligati a farlo. Vediamo cosa accadrà nelle prossime settimane, se i giocatori prenderanno qualche decisione al riguardo”, ha sottolineato lo spagnolo. 

Anche Nole punta il dito contro l’organizzazione

Della stessa opinione è l’attuale n. 2 del ranking ATP, Novak Djokovic che negli ultimi mesi si è pronunciato molto in merito alle esclusioni dai tornei del circuito ATP/WTA, soprattutto quando si trattava di covid-19 e vaccini. Il campione serbo non perde l’occasione di paragonare la sua situazione passata al contesto attuale che coinvolge numerosi colleghi, dall’attuale n.1 al mondo Daniil Medvedev a Andrey Rublev, Anastasia Pavlyuchenkova, oltre alla bielorussa Victoria Azarenka. “Non è la stessa cosa, ma qualcosa di simile, è frustrante sapere che non puoi giocare. Continuo a sostenere la mia posizione di non essere d’accordo con la decisione di Wimbledon. Penso che non sia giusto. Non è giusto, ma è quello che è”. Ha inoltre sottolineato: “Quando il governo prende delle misure bisogna seguirle. In questo caso è Wimbledon che prende la decisione senza essere obbligato a prenderla”. 

Wimbledon risponde alle accuse

L’All England Club Lawn Tennis and Croquet Club ha voluto controbattere alle accuse dei due campioni spiegando su Twitter le motivazioni che hanno portato a prendere questa decisione. Nella nota si legge: “Nelle circostanze di una tale aggressione militare ingiustificata e senza precedenti, sarebbe inaccettabile per il regime russo trarre vantaggio dal coinvolgimento di giocatori russi o bielorussi ai Championships”.