È stata distrutta una porzione significativamente lunga del ponte che collega la regione della Crimea al territorio russo. Il severo danneggiamento di Kerch, questo il nome dell’infrastruttura, apre a nuovi scenari bellici, nella misura in cui aumenta esponenzialmente le difficoltà logistiche per la strategia del Cremlino.
Un duro colpo
L’infrastruttura, di importanza logistica fondamentale, anche dovuta ai suoi venti chilometri di lunghezza, è stata colpita sia nella sua componente stradale che ferroviaria. Dalle ricostruzioni dell’intelligence russa, sembra che il danno sia stato causato da un cargo equipaggiato con una grande quantità di tritolo, probabilmente posizionato all’interno del veicolo pesante dai servizi ucraini.
Nonostante il danno al ponte sia di vaste proporzioni (sono stati infatti circolare alcuni video diffusi su Telegram, in cui si vedrebbe un’intera porzione della struttura completamente collassata in mare), la Russia si è organizzata celermente per quanto riguarda i collegamenti, al momento interrotti per quanto riguarda la mobilità stradale e ferroviaria, affidandoli a speciali traghetti che partiranno dalla città marina di Krasnodar, sulle coste della Crimea.
Il Cremlino ha ordinato a una task force nominata d’urgenza di occuparsi sia di verificare le condizioni del ponte, sia per organizzare l’emergenza logistica legata all’inagibilità dell’infrastruttura. La commissione investigativa, come ha spiegato la portavoce Svetlana Petrenko, “ha aperto un fascicolo” sull’attacco, ribadendo l’ipotesi legata all’esplosione di un camion “che ha coinvolto 7 cisterne di carburante di un treno” che viaggiava sui binari. Il proprietario del camion sarebbe un uomo residente nell’area di Krasnodar: si indaga su di lui e si cerca di ricostruire gli spostamenti del mezzo.
L’Ucraina invece non ha formalmente rivendicato l’attacco, anche se una fonte delle forze armate ucraine ha rivelato all’agenzia di stampa Unian che l’operazione sia stata organizzata dall’intelligence ucraina, mentre in un tweet del profilo ufficiale del ministero della difesa ucraino, si legge: “l’incrociatore Moskva e il ponte di Kerch, due simboli famosi del potere russo in Crimea, sono andati. Quale sarà il prossimo?”. Infatti, la decisione di colpire il ponte Kerch è di importanza fondamentale non solo dal punto di vista logistico, ma anche simbolico, nella misura in cui è un simbolo storico del potere russo nel territorio della Crimea.