Palazzo Chigi ha appena reso noto che il governo Draghi ha presentato un emendamento soppressivo della norma che elimina il tetto agli stipendi dei manager pubblici (che è di 240mila euro, ovvero pari alla retribuzione del primo presidente della Corte di Cassazione) che comprendono i vertici delle forze armate, il capo della polizia e tutti i dirigenti dello Stato.
Scontro tra i partiti per il tetto degli stipendi
La norma, approvata solo ieri nell’ambito del decreto aiuti bis su richiesta di Forza Italia, era stata accolta fin da subito da numerose polemiche da parte degli altri partiti. Soprattutto PD, M5S e Italia Viva hanno criticato la norma dicendo che sarebbe stato introdotto all’ultimo momento senza consultarli. Draghi, come riportato dalle agenzie stampa, era apparso subito infastidito dalla questione e aveva sottolineato che l’emendamento era stato votato dal Parlamento e non dal governo.
La questione degli stipendi della PA fa parte di quel pacchetto di aiuti che il governo ha approvato ad agosto ma che ora deve diventare legge. Nei giorni scorsi sono state apportate modifiche al decreto che a fatica ha superato lo scoglio del Senato. Ora il testo passa all’esame della Camera che dovrebbe approvarlo entro venerdì 16. Nei piani del governo Draghi c’è anche un’ulteriore pacchetto d’aiuti denominato “Decreto Aiuti Ter” da approvare prima della fine della legislatura.
Decreto Aiuti bis: fondi per la crisi energetica
Il Decreto Aiuti bis, modificato ieri, stanzia in tutto 17 miliardi di euro. La maggior parte dei fondi sono destinati per far fronte all’emergenza energetica che sta travolgendo famiglie e imprese. Il governo, inoltre, rafforza il bonus sociale per l’energia elettrica e per il gas anche per il quarto trimestre del 2022, sospende le «modifiche unilaterali dei contratti di fornitura» e azzera i costi di interesse generale nelle bollette dell’energia elettrica anche nel quarto trimestre. Ridotta l’Iva sul gas metano sia per usi civili che industriali, e prorogata la riduzione di 30 centesimi al litro delle accise sui carburanti fino al 17 ottobre.
Modifiche anche al Superbonus
Il Decreto Aiuti bis agirà anche sul Superbonus, l’agevolazione fiscale per interventi di ristrutturazione che migliorano l’efficienza energetica di case e condomini. Il Superbonus prevede, per chi ristruttura, la cessione delle detrazioni fiscali a banche o professionisti, e in cambio avrà i soldi che servono per avviare i cantieri. Nonostante negli scorsi mesi la macchina del Superbonus abbia rallentato a causa dei controlli, ora il governo ha previsto che la responsabilità per chi cede crediti in maniera irregolare si configurerà solo nei casi di «dolo e colpa grave». Quindi il decreto escluderà la responsabilità di chi ha violato inconsapevolmente la normativa.
Facendo così ci si aspetta che i processi di cessione dei crediti siano più veloci, e si eviti il rischio che banche o professionisti decidano di non acquistare crediti per il timore di essere ritenuti responsabili di frodi per non aver fatto controlli.
Smart working, bonus psicologo e trasporti
Con il DL Aiuti bis aumenteranno i fondi a disposizione del bonus psicologo, introdotto nel decreto Milleproroghe di febbraio, e quelli per il bonus trasporti, un contributo fino a 60 euro per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici. Previste modifiche per quanto riguarda il diritto allo smart working per i lavoratori fragili (quelli con patologie che li espongono maggiormente al contagio dal coronavirus) e per le famiglie con figli con meno di 14 anni, prorogato fino al 31 dicembre.