L’Italia oggi si è incontrata a Nusco, piccolo paese della provincia di Avellino, per l’ultimo saluto a Ciriaco De Mita. È arrivato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, atterrato in elicottero nel campo sportivo della cittadina per rendere l’ultimo omaggio all’amico di una vita. Fu proprio De Mita, infatti, a convincere l’allora giovane docente universitario siciliano a intraprendere la carriera politica.

Le esequie si sono celebrate nella chiesa di Santo Stefano, nel paese dove il leader della democrazia cristiana era cresciuto e dove aveva scelto di ritirarsi, senza però interrompere mai l’attività politica. Il ruolo di primo cittadino di Nusco è l’ultimo di una lunga carriera che lo ha visto ricoprire incarichi di primo piano a livello istituzionale e politico. Oggi, però, la sua città natale lo ricorda semplicemente come “Ciriaco”. Non serve aggiungere altro per un personaggio, a volte controverso, che la sua fama ha saputo conquistarsela sul campo, attirandosi l’affetto di tanti e le critiche di molti altri.

L’Irpinia tutti, gli amici di sempre, rappresentanti del mondo politico locale e nazionale si sono ritrovati oggi a Nusco per tributare l’ultimo saluto a De Mita.

I funerali nella cattedrale, maxi schermo in piazza

L’arrivo del feretro è stato accolto dagli applausi delle migliaia di persone che hanno affollato piazza Sant’Amato. In piazza N dove, per permettere ai presenti di seguire i funerali, è stato allestito un maxi schermo. Nella basilica, accanto alla famiglia, oltre a Mattarella, anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Presenti anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di Benevento Clemente Mastella (a lungo suo portavoce), Nicola Mancino ed Ettore Rosato.

A celebrare le esequie è stato l’arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, monsignor Pasquale Cascio.

Cascio: rimarrà impronta della sua politica

“Facciamo memoria grata al Padre, fonte della vita, per aver donato alla nostra terra e alla nostra Arcidiocesi questo figlio, intelligente e saggio al servizio del bene comune a partire dai nostri territori fino ai vertici dello Stato Repubblicano – ha scritto l’arcivescovo in una nota – Ringraziamo lo Spirito Santo, datore di ogni dono e affidiamo a Gesù, Re e Pastore, questo nostro fratello che ha guidato con spirito cristiano la comunità locale e la comunità nazionale. Rimarrà per sempre l’impronta della sua azione politica. Preghiamo perché possa ricevere la misericordia e il premio dell’amministratore fedele”.

Un mazzo di carte nella bara

Le testimonianze d’affetto erano cominciate già nella mattinata di oggi, quando la salma era stata trasferita dalla clinica avellinese alla villa di famiglia di De Mita, in quello stesso salotto in cui ogni 8 agosto, giorno di San Ciriaco, il “presidente” riceveva gli amici e chi gli chiedeva “la grazia”. Una sorta di processione pagana simbolo del potere di De Mita e della riconoscenza dei suoi conterranei.

L’ex leader della DC ha voluto essere sepolto con un mazzo di carte, rigorosamente napoletane, che popolavano i suoi momenti di relax nella casa di famiglia. Un trittico irrinunciabile fatto di tresette-scopa-mariaccia che lo aiutava a staccare dagli impegni politici. Senza però perdere mai la concentrazione. Perché, come amava ripetere agli amici, “Quando gioco, io penso”.