Esattamente tra un mese, il primo gennaio 2023, la Croazia abbandonerà la sua corrente valuta, la kuna, per entrare ufficialmente nell’eurozona. Ne ha dato l’annuncio oggi la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea. La Croazia sarà il 20esimo paese a introdurre l’uso dell’Euro, un percorso iniziato nel lontano 2013.

Sui social la Commissione UE ha mostrato l’Euro croato e un elemento salta subito all’attenzione degli appassionati: sul retro delle monete da 10, 20 e 50 centesimi è presente il profilo di Nikola Tesla, inventore e fisica famoso per i suoi studi sulla corrente elettrica e l’elettromagnetismo. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, perchè in passato molti Paesi dell’UE hanno deciso di dedicare uno o più retri delle loro monete dell’Euro a grandi personalità appartenenti alla propria personale storia. Peccato che Tesla non è un personaggio qualunque, perchè da anni sta scatenando una disputa politica molto accesa tra la Croazia e i nazionalisti della Serbia. I due stati balcanici infatti si contendono la nazionalità dell’inventore, una figura che ovviamente aggiungerebbe prestigio alla storia dell’uno o dell’altro Paese, anche e soprattutto a livello di propaganda politica.

Tesla, infatti, è nato in territorio croato da una famiglia serba ai tempi in cui quella zona era sotto il controllo dell’Impero Austriaco (poi diventato austro-ungarico). La contesa della nazionalità di Tesla tra Croazia e Serbia infiamma i Balcani ormai da decenni: ignorato da vivo, successivamente alla sua morte l’ingegnere, con tutto il suo bagaglio di popolarità raggiunta quando emigrò negli USA e iniziò il suo brillante percorso, ha aperto una faida politica che non si placherà soprattutto ora che Tesla è finito ufficialmente sull’Euro croato. Forti polemiche, però, erano già nate quando a luglio 2021 i cittadini croati aveva votato per scegliere cosa raffigurare sulle loro nuove monete e uno dei simboli prescelti era stato proprio il profilo di Nikola Tesla. La Banca centrale serba ha da subito contestato con vigore la decisione dei croati, sottolineando l’appropriazione indebita della figura dell’inventore di famiglia serba. In risposta i croati ribadiscono la famosa frase dello scienziato: «Sono orgoglioso delle mie origini serbe e della mia patria croata».