La Germania reagisce alla crisi energetica cercando di arginare i consumi. Da Hannover a Berlino l’obiettivo è quello di riuscire a risparmiare il 15%.

Le strategie

Le limitazioni alle importazione di gas russo stanno mettendo l’Europa in seria difficoltà. La Germania, paese particolarmente colpito dalle conseguenze della crisi energetica, ha deciso di iniziare ad affrontare la situazione.

L’obiettivo previsto, in linea con l’accordo raggiunto la settimana scorsa dal consiglio dei ministri dell’energia europei, è quello di arrivare ad un contenimento di circa il 15% dei consumi energetici.

Il ministro dell’economia e del clima Robert Habeck ha già avvertito la popolazione tedesca. I consumi di gas ed energia elettrica dovranno essere pesantemente limitati dalle famiglie stesse, le quali vedranno in ogni caso un aumento del costo delle bollette di diverse centinaia di euro.

Le strategie di difesa per limitare i consumi sono le più varie. A Monaco di Baviera l’acqua calda sarà rimossa dagli uffici, ad Hannover le docce pubbliche emetteranno solo acqua fredda e dalla capitale Berlino fanno sapere che progressivamente saranno spenti gli impianti di illuminazione di circa duecento edifici pubblici.

Le soluzioni stanno alimentando il dibattito nell’opinione pubblica tedesca. I cittadini, comprensibilmente preoccupati per gli scenari che potrebbero palesarsi, si dividono tra chi è a favore di una politica di austerity energetica e chi no.