Nel giorno dell’incontro tra Mario Draghi e Giuseppe Conte, finalizzato ad appianare le controversie nate la scorsa settimana a seguito di dichiarazioni poco felici del premier, è scontro in seno alla maggioranza.

Gli equilibri che tengono insieme il governo di unità nazionale si fanno sempre più precari e la minaccia di una rottura totale è dietro l’angolo. Il tema caldo, stavolta, è il decreto Aiuti, provvedimento da 15 miliardi di euro fortemente voluto da Draghi che però, nel giorno della discussione, è in Turchia per incontrare Erdogan.

La riunione della Camera si conclude con un nulla di fatto. Tutto rinviato a questa mattina. Tra i temi caldi ci sono il termovalorizzatore di Roma e il reddito di cittadinanza, sui quali il Movimento 5 Stelle ha posto il veto. La tensione tra i grillini e la Lega è alle stelle, con il partito di Salvini che si chiede come mai Draghi respinga tutte le richieste avanzate dal Carroccio ma sia sempre disponibile al dialogo sulle proposte dei pentastellati, guidati da quello stesso Conte che fino a qualche giorno fa il presidente del Consiglio avrebbe voluto far fuori.

È scontro anche sulle disposizioni per rendere più fruibile il Superbonus edilizio, dove proprio non si riesce a trovare l’accordo. Il Movimento 5 Stelle minaccia che se non ci sarà la norma sono pronti ad uscire dalla maggioranza, provocando quel terremoto che si cerca di scongiurare in ogni modo al fine di dare almeno una parvenza di stabilità a un governo traballante.

Il campo largo, ormai, non è più così largo. E la Lega è costretta ad agitare la crisi. L’appoggio al governo non è mai mancato. Si è sempre agito per il bene del Paese ma il sostegno ad alcune misure ha avuto l’unico risultato far perdere consensi a Salvini e al suo partito. Ora il segretario del Carroccio si sta stancando. Prima del governo, vengono gli elettori, quelli che credono nella Lega e chiedono che il loro leader rispetti programmi e promesse. E questo è ciò che Salvini ha intenzione di fare.