Intervenuto ad un webinar della Rcs Academy, il ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda gli scenari che si prospettano per l’Italia limitatamente alla questione energia. Le parole del ministro hanno sì rassicurato, ma anche individuato quali potrebbero essere le mosse future da adottare per contrastare una possibile impennata spropositata del costo generale della vita.

L’intervento

Inizialmente Cingolani ha rassicurato sul fatto che gli stoccaggi generali di gas per l’inverno sono ad un buon livello, assicurando un inverno relativamente tranquillo alla popolazione italiana. Nonostante questo, il ministro ha evidenziato come, nonostante le riserve siano sufficienti, questo non permetterà al momento un abbassamento del costo delle bollette. L’unica soluzione affinché il prezzo dell’approvvigionamento di energia non salga alle stelle sembra essere sempre la stessa, il famigerato price cap.

“Sul gas abbiamo messo in sicurezza il Paese, dovremmo avere una stagione invernale tranquilla. Avremo problemi sui prezzi, ma se il 20 si conclude bene sul price cap, avremo risolto la situazione. Purtroppo non toglieremo la sofferenza a famiglie e imprese. Il price cap l’avevamo proposto mesi fa. La Commissione europea è stata lenta, poi ha accelerato. Speriamo anche che la guerra finisca”, ha detto il ministro.

Successivamente, l’ex manager di Leonardo si è soffermato in modo particolare sul tema del tetto al prezzo dell’energia, facendo riflettere come il provvedimento risulti al momento essere una necessità assoluta. Sul tema infatti è previsto per questa sera un incontro in video conferenza tra tutti i ministri dell’energia dei paesi europei, nel quale sarà trattato in maggior dettaglio l’argomento.

“Probabilmente il price cap sarà un intervallo entro il quale il Ttf potrà variare senza avere questi picchi di volatilità assurdi. Direi che su questo stiamo convergendo, venerdì scorso ci sono stati gli ultimi allinamenti in videoconferenza. Stasera ci sarà una riunione informale dei ministri dei paesi più energivori. Credo che si possa giungere a una soluzione di compromesso che contribuirà a limitare fortemente i costi”, ha proseguito Cingolani.

In conclusione del suo intervento, il ministro ha parlato dello scottante tema dei rigassificatori, e in particolare dell’infrastruttura progettata a Piombino tramite una appalto della Snam. Cingolani ha espresso parole chiarissime, delineando la necessità della costruzione di tali impianti, rassicurando parallelamente sui possibili effetti inquinanti affermando che la struttura sarebbe solo temporaneamente sita nel luogo scelto al momento, al largo del comune toscano.

“Sicurezze non ne ho. Spero che tutti si rendano conto che la sicurezza nazionale dipende da quello. Se avremo la nave rigassificatrice e non riusciremo a usarla, sarà un suicidio. C’è un problema nimby, e qualcuno dovrà prendersi la responsabilità. Io sono stato chiaro: la nave resterà lì 3 anni, poi la sposteremo in un sito non invasivo”, ha concluso il ministro.