(Adnkronos) – L'impianto di produzione della cinese Foxconn a Zhengzhou, detta anche iPhone City, è in difficoltà a causa dell'imminente inizio della realizzazione della linea di iPhone 15 di Apple. Foxconn, secondo le fonti, avrebbe problemi nell'assumere le figure necessarie ad assorbire la mole di volo del lancio della prossima generazione di smartphone Apple. Allo scopo di incentivare le assunzioni, la compagnia avrebbe aumentato bonus e stipendi, fino a triplicarli per il periodo che coinvolgerà la prima produzione di massa di iPhone 15. In quei tre mesi, ad alcuni lavoratori sarà richiesto di rimanere nell'impianto anche quando dormono, in modo da massimizzare il ritmo delle catene di montaggio ed evitare qualsiasi contagio da Covid-19, che l'anno scorso ha messo in ginocchio la distribuzione. La fabbrica di Zhengzhou al momento dà impiego a 200 mila lavoratori, e realizza l'80 per cento delle scorte mondiali di iPhone. Le condizioni di lavoro, tuttavia, sarebbero talmente pressanti che le proteste sono divampate, portando più di ventimila impiegati ad abbandonare la Foxconn o ad essere licenziati. La produzione di un numero sufficiente di iPhone 15, tuttavia, è cruciale per Apple, che con iPhone 14 ha visto un calo delle vendite (poco più del 10 per cento) di smartphone rispetto all'anno precedente. E tra Foxconn e Apple i rapporti non sono senza spine: nel 2027 fino alla metà di tutti gli iPhone prodotti da Apple potrebbero essere realizzati in India, con il 25% della produzione che si sposterà dalla Cina già a partire dal 2025. Il report, realizzato in Cina, evidenzia come i fornitori locali di componenti tech stiano già subendo le conseguenze della fuoriuscita di Apple dal paese, con il Vietnam che sarà una della altre nazioni a beneficiare dell’allontanamento di Apple dalla Cina. L’azienda di Cupertino è da diverso tempo impegnata infatti a ridurre la propria dipendenza dal gigante cinese, che tra tumulti e lockdown non ha avuto un anno brillante. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)