(Adnkronos) – "Rileggendo il testo di ciò che ha scritto il ‘Nostro’ Arcivescovo Mons. Luigi Renna, diventa quasi un monito alla città di Catania, alle forze politiche, alle forze produttive, alle persone e ai cittadini di una città allo sbando completamente". Lo afferma in una lunga nota ‘anticipata’ all’AdnKronos, il Presidente di Fipe Confcommercio Sicilia, il catanese Dario Pistorio.  "A pochi mesi dalle nostre elezioni – aggiunge- esiste solo il ‘balletto delle poltrone’, chi dovrà andare a prescindere i colori. I partiti ancora devono decidere e nel frattempo, che succede? -si domanda Pistorio- E invece ci chiediamo, quale futuro avrà questa città, quale è il progetto per rilanciare, per modernizzare, per ritornare ad essere una città più vivibile". "Da quando ero piccolo – evidenzia il Presidente di Fipe Confcommercio- sento ad ogni amministrazione che sono pronti ad approvare il piano regolatore, piano commerciale, nuovo piano parcheggi,nuovo piano traffico, piano, piano,piano. Ma che significa – ironizza amaramente Pistorio- dobbiamo andare lentamente?".  "L’unica cosa che sappiamo – rileva Pistorio- è che, chi prenderà in mano questa città troverà solo macerie, ancora in dissesto e ancora piena di cicatrici di atti incompiuti, di burocrazia infinita e di scempi mai definiti". "E ancora esistono rischi di una pianificazione, senza una concertazione e un ascolto delle categorie produttive. Nei prossimi cinque-dieci anni – osserva Pistorio- sarà ridisegnato il settore del retail dei consumi , paragonabili a quelle avvenute negli anni sessanta-settanta, ottanta-novanta, quando incominciarono a nascere i primi ipermercati, centri commerciali ed oggi?" "Infatti – spiega ancora Dario Pistorio- a spingere verso nuovi modelli distributivi, il consumatore da un originario approccio alla spesa motivato da esigenze di approvvigionamento, passa a comportamenti improntati prima al consumismo, poi alla ricerca di edonismo e si avvia verso lo ‘shopping experience’". "Ma adesso -ricorda Pistorio- dopo questa incredibile crisi che ha investito tutti i settori, da un commercio frettoloso e talvolta superficiale si sposta verso un commercio più riflessivo , un commercio, che mi piace definirlo ‘slow’". "In questa logica – fa sapere- non è azzardato pensare che il futuro del commercio anche nella nostra città starà nel centro storico e nei nuovi centri, dove, possono nascere forme sofisticate di integrazione tra diverse attività culturali,nuove forme di somministrazione di cibo e si riesce a contribuire ad un inimitabile mix di offerta che sfocia ad una nuova visione del commercio a Catania e nell’hinterland".  "Oggi infatti – tiene a precisare Dario Pistorio- noi tutti ci rendiamo conto che dobbiamo accompagnare questa evoluzione e decodificare correttamente le aspettative sociali e attuali, in una logica dinamica e competitiva tra i diversi luoghi,sistemi urbani,reti, creando valore per tutti:imprese , lavoratori,cittadini,amministratori locali, noi e dirigenti sindacali". Pistorio auspica che bisogna "prospettare e riqualificare Catania, i nostri ‘centri’. Dobbiamo lavorare tutti insieme ad una modernizzazione di una città ormai invasa di abusivi con un arredo urbano ormai vetusto ed inesistente, di una città con un sistema viario ormai al collasso, prospettando nuovi sistemi di viabilità,parcheggi, sbloccando i vecchi progetti da sempre nei cassetti delle varie amministrazioni che si sono susseguite nel corso dei decenni,aspettando varianti su varianti, senza capire che il mondo sta cambiando e che le esigenze sono diventate necessità e che tali necessità diventano oggi obblighi per chi ci amministra".  Per Pistorio inoltre urge "semplificare alcune procedure per le varianti urbanistiche delle superfici medie,strutture fino a 1.500 metri quadri al centro in deroga alle precedenti norme,adottare varianti urbanistiche con finalità commerciali valutandone caso per caso l’opportunità,cioè al di fuori di una strategia pianificatoria complessiva relativa all’intero territorio comunale". "Non vogliamo -evidenzia Pistorio- sicuramente più vedere nascere altri mega centri commerciali,o vicino ad essi o ai più importanti snodi viari,nuovi empori e magazzini, magari di ‘cineserie’ varie, con quali ricadute?". Per il Presidente di Fipe Confcommercio Sicilia "da un lato il comune potrebbe offrire nuove opportunità perequative (costruzione di servizi pubblici od oneri di urbanizzazione) ma dall’altro si potrebbe puntare a strutture, infrastrutture, nuovi parcheggi ma soprattutto cerchiamo di vedere di riqualificare le zone periferiche della città dando un impulso anche alle ‘Zone Zes’". "I prossimi amministratori di prendano atto dei nuovi modi di vita dei cittadini, dei ‘nuovi’ consumi,delle nuove maniere e visioni di acquisto commerciali , dei nuovi sistemi viari. Noi – dice infine Pistorio- ci stiamo preparando al futuro, per il rilancio delle attività per il rilancio dei consumi,per il futuro della città dei nostro figli". "Siamo sempre aperti -conclude- ad un dialogo che favorisca l’ammodernamento di Catania e di una riqualificazione di tutto ciò che possa essere costruttivo". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)