(Adnkronos) – Il Vicepresidente del Consiglio comunale di Catania e candidato sindaco del capoluogo etneo, Lanfranco Zappalà, ha presentato "denuncia alla Procura della Repubblica per lo stato di abbandono in cui si versa il Parco di Monte Pò – Vallone Acquicella".  Zappala’ ha voluto documentare personalmente "lo stato di abbandono della città etnea", facendo un sopralluogo nei giorni scorsi, insieme a numerosi cittadini recandosi al suddetto parco per constatare, dice, che "lo spazio verde da usufruire per i cittadini è una vera e propria discarica a cielo aperto. I terreni – aggiunge- sono invasi di pneumatici e amianto abbandonati e incendiati, alberi secolari tagliati e distrutti, lastre di cemento e amianto, infissi di legno con vetrate e altro materiale derivante da demolizioni di murature".    "Nonostante denunce e proposte di riqualificazione giunte da parte di associazioni e cittadini – continua la nota di Zappala’- il territorio è stato abbandonato all’incuria delle persone e, non è arrivato alcun intervento da parte delle autorità competenti, nonostante sia evidente la pericolosità per la salute dei cittadini dei materiali tossici". "La zona in questione potrebbe avere seri effetti devastanti di tossicità – fa notare- per la popolazione e per il terreno sottostante per via delle piogge attraverso l’acqua che filtra sotto il terreno".  "La mia denuncia – ribadisce il candidato sindaco di Catania – è un dovere nei confronti dei catanesi e parte dall’impegno che ho deciso di intraprendere per Catania; ho chiesto che venga avviato lo svolgimento delle opportune indagini per verificare lo stato dei luoghi, cercando di individuare i soggetti responsabili delle condotte penalmente illecite. Mi auguro che la nostra richiesta venga prontamente accolta". "Questo è uno dei tanti problemi che da anni, la città, attraverso le passate amministrazioni si porta dietro. Il mio – conclude Zappala’- è un evidenziare che non si può continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto. Confido vivamente che verranno attivate le indagini del caso e che finalmente si possa venire ad una seria soluzione". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)