Allarme nei mercati europei dopo che è stata diffusa la notizia che il prezzo del gas ha toccato i 315 euro per Megawattora. Nel nostro Paese, l’aumento vertiginoso è stato commentato in particolare da Carlo Calenda e Carlo Sangalli.

Il picco

Il rialzo dei futures sul gas, tipologia di contratti utilizzati in finanza per identificare i macrotrend di un bene, è stato registrato questa mattina alla borsa valori di Amsterdam. Toccando una cifra dell’8% superiore rispetto alla giornata di ieri, i mercati azionari europei così come le diverse strutture di governance dei singoli Paesi dell’Unione, hanno reagito con forte preoccupazione alla notizia.

Nonostante poche ore dopo il prezzo sia tornato ai livelli rilevati in precedenza (310 euro), l’impennata costituisce un pericoloso precedente. Per tale ragione, come era prevedibile, i prezzi di tutto il settore energetico, ma anche di tutte i settori produttivi legati al gas, hanno visto un aumento delle proprie quote di mercato.

Le reazioni in Italia

In Italia, la notizia è stata commentata dal leader di Azione Carlo Calenda e dal Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. Il primo ha proposto una soluzione drastica al problema, chiedendo lo stop della campagna elettorale per dichiarare lo stato di emergenza nazionale, mentre il secondo ha evidenziato come un incremento ulteriore delle conseguenze inflative per il lievitare del costo dell’energia sarebbe devastante per il tessuto produttivo del Paese.

“Siamo in emergenza nazionale. Grazie a ⁦Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giuseppe Conte. Il Governo Draghi ha le mani legate. Ma servono 10 miliardi per le imprese, sganciamento rinnovabili dal gas e 30 miliardi sulle famiglie. Ora. Le forze politiche sospendano la campagna elettorale e si dichiarino pronte a supportare il piano del governo, rigassificatore incluso, e un eventuale scostamento di bilancio”, ha scritto Calenda in un post pubblicato sui social, mentre Sangalli ha dichiarato che “Il nuovo Governo dovrà dare risposte immediate accelerando soprattutto su Recovery Fund energetico europeo e fissazione di un tetto al prezzo del gas. Insomma è vitale tagliare drasticamente il costo dell’energia per tutte le imprese, anche quelle non ‘energivore’ e ‘gasivore’. In caso contrario si rischia di vanificare la ripresa economica di questi ultimi mesi”.