Il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi è intervenuto all’assemblea degli industriali di Varese. Nel corso del suo intervento, ha parlato del futuro governo e del Paese, concentrandosi soprattutto su temi relativi alla fiscalità e all’economia, attualmente sotto stress a causa delle conseguenze inflative del caro energia.

L’intervento

Bonomi ha incentrato il suo discorso rivendicano immediatamente la neutralità dell’istituzione che rappresenta, evidenziandone tuttavia gli interessi specifici ora che la coalizione di centro destra a guida Fratelli d’Italia si sta organizzando per strutturare un nuovo esecutivo. “Non mi esprimo sul risultato elettorale. A votare sono gli italiani e non le imprese. Noi non tifiamo nè per uno e nè per l’altro. Proponiamo le misure e giudichiamo cosa viene fatto”, ha dichiarato. 

Tuttavia, nonostante la professata neutralità, il leader degli industriali italiani ha criticato esplicitamente il tema della cosiddetta “tassa piatta”, punto programmatico fortemente voluto soprattutto dalla Lega e da Forza Italia, azionisti di minoranza (ma comunque decisivi) del prossimo governo. “Non possiamo permetterci immaginifiche flat tax e prepensionamenti. Non vogliamo negare ai partiti di perseguire le promesse elettorali ma oggi energia e finanza pubblica sono due fronti emergenza che non possono ammettere follie per evitare l’incontrollata crescita di debito e deficit”, così si è espresso Bonomi. 

Limitatamente all’organizzazione del nuovo esecutivo, il Presidente di Confindustria ha auspicato una classe dirigente di comprovata esperienza e autorevolezza, nella misura in cui solo una governance efficiente sarebbe in grado di contrastare “gli effetti del rialzo dei prezzi dopo la scelta scellerata dei russi”. 

In conclusione del suo intervento, Bonomi si è concentrato sul tema dell’energia, augurandosi che i problemi legati al rincaro dei prezzi del gas possano essere affrontati da tutti i paesi in seno all’Unione Europea. “Sull’energia serve una Europa che condivida gli sforzi. Non si può essere uniti sulle sanzioni e poi sull’energia divisi lasciando che ogni Paese si muova autonomamente. Sull’energia l’Italia non può farcela da sola”, ha concluso il Presidente di Confindustria.