(Adnkronos) –
Bizzarrini rende omaggio alle storiche vetture da corsa, quelle spinta da gloriosi e potenti V12.  Una hypercar esclusiva come poche, spinta da un motore a dodici cilindri a V preso in prestito dal Marchio del Toro, un brand che affonda le sue radici nel passato, quando il suo fondatore, nel 1964, decise di realizzare una vettura unica nel suo genere, la Bizzarrini 5300 GT.
 Un passato che ritorna a splendere perché la futura hypercar italiana nasce dalla matita di Giorgetto Giugiaro e del figlio Fabrizio.  Una carrozzeria interamente in materiali compositi, la Bizzarrini Giotto è cattiva e veloce come poche hypercar al mondo. Non è stata ufficializzata la “partnership” con il marchio del Toro e la relativa provenienza del propulsore, l’unica certezza è che a spingere questa bellissima sportiva ci sarà un dodici cilindri a V, rigorosamente aspirato. Sarà montato in posizione centrale posteriore, il cambio sarà un automatico a doppia frizione a otto rapporti. Le parole di Chris Porritt, Chief Technical Officer di Bizzarrini sono chiare, "nessuna volontà di creare un’auto da performance record in accelerazione o tempo sul giro, la Giotto vuole conquistare per la sua purezza e autenticità".  I primi prototipi che anticipano la livrea definitiva saranno realizzati non prima del 2024, La vettura nella sua forma ufficiale avrà un contenuto e performance del tutto paragonabili alla Pagani Utopia.  Rispetto alla 5300 GT realizzata in 24 esemplari, la Giotto sarà prodotta in un numero sensibilmente superiore e darà il via, finalmente, alla rinascita di un marchio storico e dai contenuti esclusivi.  —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)