Due attivisti del collettivo integralista-ambientalista “Just Stop Oil” hanno cercato di danneggiare oggi il celebre dipinto del pittore olandese Jan Vermeer “La Ragaza con l’Orecchino di Perla”, attualmente esposto all’Aja. Che l’episodio di Londra non sarebbe stato l’unico era evidente, ma niente faceva pensare che gli oltraggi seriali ad opere di altissimo valore artistico a cui si è assistito nell’ultimo mese si avvicendassero con una tale rapidità.

Un altro attacco

Sembra che cercare di rovinare capolavori indiscussi dell’arte occidentale sia la nuova attività preferita dagli attivisti ambientalisti del collettivo “Just Stop Oil”, interessato, a sua detta, a porre l’attenzione sul tema dell’inquinamento derivante dall’estrazione di combustibili fossili.

In attesa di comprendere le reali motivazioni psicologiche dietro l’ultimo atto vandalico a cui si è assistito nella città olandese dell’Aja, non risulta essere ancora chiaro il reale beneficio all’ambiente che l’azione rivendicata abbia apportato.

Fortunatamente, come per gli episodi precedenti (il tentato danneggiamento de “I Girasoli” di Van Gogh a Londra e de “Il Pagliaio” di Claude Monet a Potsdam), la preziosa tela non è stata colpita in alcun modo. La teca in vetro è riuscita ad evitare che gli schizzi di pomodoro lanciati sulla superficie del quadro danneggiassero la struttura sottostante.

Infatti, come rende noto un comunicato stampa ufficiale diffuso dalla direzione del museo “le condizioni del dipinto sono state esaminate dai nostri restauratori. Fortunatamente, il capolavoro dietro il vetro non è stato danneggiato.”

La procedura adottata dagli attivisti è sempre la stessa, introdursi furtivamente nella struttura per celebrare successivamente l’atto vandalico, facendosi contestualmente riprendere e postando i video sui social media.

Come si può osservare dalle immagini diffuse, uno dei tre attivisti con indosso una t-shirt con la scritta “Just stop Oil”, ha gridato: “Come vi sentite quando qualcosa di bello e senza prezzo viene apparentemente distrutto davanti ai vostri occhi? Vi fa indignare? Bene, è lo stesso sentimento che si prova a vedere il Pianeta distrutto davanti ai nostri occhi”, mentre qualcuno tra i visitatori presenti ha urlato: “Vergogna”.

Dopo l’attacco, secondo quanto è stato reso noto dalla polizia olandese e dalla direzione del museo, i soggetti coinvolti sono stati sottoposti a fermo con l’accusa di “violenza pubblica contro la proprietà”. 

L’episodio mette in allarme i musei di tutto il mondo, i quali stanno cercando di attrezzarsi per implementare delle strategie utili a prevenire fenomeni di questo tipo, che con ogni probabilità continueranno ad essere perpetrati nel prossimo futuro.