(Adnkronos) –
Il movimento anarchico non va sottovalutato e, d'altra parte, lo Stato non può ritardare una risposta di giustizia sul caso di Alfredo Cospito, l'anarchico recluso nel carcere di Bancali a Sassari, da oltre cento giorni in sciopero della fame per protestare contro il regime di 41 bis al quale è sottoposto. E' in sintesi il pensiero del generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e tra i massimi esperti di sicurezza e terrorismo.  La solidarietà si sta trasformando, nelle ultime ore, in protesta sempre più accesa. Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, le violenze di piazza a Roma, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia nella Capitale sono gli ultimi episodi sul caso, un escalation che non sorprende chi conosce da vicino il fenomeno. "Stupisce semmai – spiega all'Adnkronos Tricarico – il ritardo con cui il movimento anarchico ha reagito al trattamento riservato a Cospito e alle dure condizioni di detenzione riservate a chi ha commesso stragi di mafie o crimini di pari gravità".  Il movimento anarchico, "è bene ricordarlo, ha da sempre una sua organizzazione internazionale e un collegamento a sistema ben oleato e attivo diffuso in quasi tutti i Paesi. La questione è di carattere esclusivamente giuridica, mi aspetterei una sollecita pronuncia della Corte di Cassazione. La giustizia non deve agire sotto ricatto, ma francamente i tempi trascorsi paiono eccessivi anche per l'opinione pubblica oltre che del condannato, non siamo di fronte a indagini da portare a termine ma a una valutazione critica di quanto già appurato e accaduto".  L'udienza fissata per il 20 aprile in Cassazione sul ricorso del legale di Cospito contro il 41 bis è stata anticipata al 7 marzo, ma l'attesa potrebbe accendere nuove micce. "Le azioni messe in campo sono violente, il movimento anarchico ha un suo spessore internazionale e può sicuramente rafforzare la sua reazione, non per questo ma per criteri di giustizia va accelerato l'esame davanti ai giudici", sostiene. Sull'ipotesi che dietro a questi atti ci possa essere la Russia, pronta a destabilizzare buttando benzina sul fuoco, il generale Tricarico replica: "Ci si deve attenere ai fatti, al momento non emergono elementi tali per poter dare un'attribuzione di questo tipo, ma nulla si può escludere soprattutto quando si agisce nei retroscena. Chi dice questo, però, dovrebbe argomentare e non speculare".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)