Il ritorno in classe per i bambini e i ragazzi delle scuole italiane si avvicina, ma i sindacati denunciano a gran voce un problema che si ripropone ogni anno allo scattare del mese di settembre. Al suono della campanella, quest’anno, mancheranno all’appello circa 200mila persone tra insegnanti e personale scolastico (amministrativi e personale ATA).
Bianchi: “Tutti gli insegnanti sono pronti”. I Sindacati: “Ne mancano oltre 150mila”
Sebbene il Ministro dell’Istruzione Bianchi ha assicurato, intervenendo ieri al Forum Ambrosetti di Cernobbio, che il nuovo anno scolastico ripartirà con tutti gli insegnanti già pronti al proprio posto, i sindacati non sono dello stesso parere. Il segretario Uil Giuseppe D’Aprile infatti ha evidenziato che anche quest’anno, allo scoccare del primo settembre, il personale scolastico non è al completo. La stima dei sindacati è decisamente negativa: alla scuola mancherebbero 200mila tra insegnanti, amministrativi e bidelli, soprattutto nelle regioni del Nord Italia, nella scuola primaria, nel sostegno, in lettere e matematica alle medie, in fisica alle superiori.
Il ministro Bianchi ha recentemente espresso soddisfazione per i tanti concorsi che sono stati fatti nell’ultimo periodo e che hanno portato all’assunzione di almeno 50mila insegnanti. I concorsi, però, sembrano essere anche un’arma a doppio taglio.
Secondo un’indagine condotta da Tuttoscuola, il 56% delle cattedre che dovevano essere occupate da coloro che sono risultati idonei agli ultimi concorsi rimarranno scoperte. Secondo i dati raccolti dagli uffici scolastici regionali, le cause sono da attribuire al ritardo delle procedure concorsuali e all’alto numero di neo ammessi che genereranno una mole di supplenti molto superiore al previsto. Nel Lazio c’è già da ora il rischio che le lezioni comincino con orari ridotti, in Campania ci sono cattedre completamente scoperte, in Umbria e Molise le graduatorie dei professori sono state pubblicate e dopo qualche ora ritirate perché errate.
La Cisl denuncia, inoltre, che “dei 94 mila posti destinati al ruolo — autorizzati dal Mef — è stato coperto a mala pena il 50%. Ci saranno quindi circa 50mila supplenze di durata fino al 31 agosto e almeno 150 mila fino al 30 giugno, che sono un dato ormai storico”. Supplenze che, anche loro, arriveranno con forte ritardo a causa dell’algoritmo che governa l’assegnazione degli insegnanti alle scuole.
Le date d’inizio dell’anno scolastico 2022/2023
Gli insegnanti scarseggiano, ma le scuole hanno riaperto le porte già da oggi. Gli istituti di Bolzano sono stati i primi a riaprire. Via via dalla prossima settimana suonerà la campanella per i bambini e i ragazzi di tutte le altre regioni: il 12 settembre Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto, provincia di Trento; il 13 settembre Campania; il 14 settembre Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria; il 15 settembre Emilia-Romagna, Lazio, Toscana; e infine il 19 settembre Sicilia e Valle d’Aosta.